domenica 5 febbraio 2012

Dopo gli F-35 ci mancavano solo i cannoni

di Gianluca Di Feo

Non contento di spendere 15 miliardi di euro per gli F-35, lo Stato Maggiore ha deciso in sordina l'acquisto dei nuovi 'semoventi da 155 millimetri' di Iveco e Finmeccanica. Pur avendone già 70 dello stesso calibro, mai usati.

Mimetici, molto mimetici. Tanto da nascondersi dentro le righe del prossimo bilancio della Difesa. Tra i tanti programmi militari prossimi al varo, uno spicca in modo particolare. Si tratta del progetto per il nuovo semovente pesante dell'Esercito: un supercannone da 155 millimetri che si muoverà su ruote motrici. Il primo prototipo del mezzo blindato, progettato da una joint venture che unisce Iveco - ossia Fiat - e Oto Melara - ossia Finmeccanica - è sfilato a sorpresa sui Fori Imperiali durante la parata per la festa della Repubblica.

Il veicolo sperimentale mostra una torretta automatizzata d'ultima generazione installata per i test sullo scafo di una "vecchia" autoblindo Centauro a otto ruoto motrici. Ma la versione definitiva utilizzerà anche uno scafo modernissimo, derivato dai mezzi Freccia appena schierati dalle Forze Armate in Afghanistan. Il prototipo sembra frutto di un'iniziativa della Oto Melara, anziosa di tornare sul mercato delle artiglierie pesanti. E la nuova iniziativa è stata accolta con entusiasmo dai generali, che l'hanno inserita tra i programmi da finanziare nel prossimo bilancio.

I primi fondi destinati alla realizzazione del semovente a lungo raggio - stando a quanto risulta a "l'Espresso" sono stati mimetizzati nello stanziamento urgente per l'acquisto dei veicoli corazzati richiesti per la missione afghana. Dopo le sanguinose imboscate dei talebani con trappole esplosive, si è deciso di affidare a una "testuggine" di mezzi speciali il compito di aprire la strada ai convogli dei nostri soldati. Un'esigenza concreta per ridurre i rischi e le perdite di vite umane, che sarebbe stata sfruttata anche per far avanzare in sordina il "supercannone" nelle strade nelle manovre finanziarie.

Il problema è che l'Esercito ha appena finito di acquistare 70 "supercannoni" della stessa potenza, pagati a caro prezzo e considerati i migliori al mondo. Sono semoventi cingolati Pzh 2000, progettati in Germania e costruiti su licenza dalla stessa Oto Melara. I Pzh hanno un'arma dello stesso calibro, con un sistema di caricamento automatico e apparati elettronici avanzatissimi. E sono costati poco meno di mezzo miliardo di euro. Ma questi panzer usano lo scafo dei carri armati Leopard: molto resistenti, ma troppo pesanti per gli scenari di guerriglia che i nostri militari affrontano in Afghanistan.


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