di Raffaella Alladio
Parliamo di banche; meglio di una in particolare, lo IOR, Istituto per le Opere di Religione ovvero un istituto privato di proprietà del Vaticano.
E' lo Stato Italiano a capitalizzare, almeno in parte, questo istituto di credito elargendo al Vaticano 750 milioni di lire e 1 miliardo in titoli di debito pubblico consolidato in seguito ai Patti Lateranensi nel 1929. E lo fa con una legge datata 27 maggio 1929 che giustifica questo passaggio di denaro come risarcimento a vario titolo.
Ha così inizio l'infiltrazione su basi economiche del Vaticano nello Stato Italiano; un'infiltrazione che autorizza il primo ad intralciare, con i propri interessi travestiti da valori morali, molte scelte politiche del nostro paese.
Lo IOR nasce come istituto senza scopo di lucro per la gestione dei patrimoni che vengono ad esso lasciati in eredità da persone fisiche e giuridiche, che dovrebbero essere "destinati a opere di religione e carità" come si legge nell'articolo 2 dello Statuto interno.
Solo nel 1942, con papa Pio XII, diventerà a tutti gli effetti un Istituto di credito a scopo di lucro. E, guarda caso, il 31 dicembre dello stesso anno viene emessa una circolare dall'allora ministro delle Finanze Revel che esonera lo IOR dal pagamento delle imposte sui dividendi.
E continua così il finanziamento pubblico alla Chiesa i cui interessi economici, allora come ora, paiono essere tra le principali attenzioni dei politici italiani che probabilmente in tal modo pensano di lavarsi la coscienza indiscutibilmente sporca; ma forse non sanno che chi hanno scelto come tramite per la divinità ha la coscienza ancora più sporca.
Il signor Bernardino Nogara è a capo dell'Amministrazione speciale per le Opere di Religione, poi IOR, dal 1929 al 1954.
Qualcuno, cinicamente laico, ha sostenuto che dopo Gesù Cristo il miglior ingaggio fatto dalla Chiesa Cattolica sia stato proprio Nogara che, nell'accettare l'incarico, pose due sole, ma molto nette, condizioni: "1) Qualsiasi investimento che scelgo di fare deve essere completamente libero da qualsiasi considerazione religiosa o dottrinale; 2) Devo essere libero di investire i fondi del Vaticano in ogni parte del mondo".
Ingegnere di studi divenne uomo politico e poi banchiere. Con lo IOR mise le mani, "sante" ovviamente, su enti come l'Italgas e il Banco di Roma; si appropriò di una grossa fetta dell'industria tessile italiana, entrò in partecipazione con le Ferrovie, le società per le comunicazioni telefoniche e quelle per la produzione di energia elettrica.
Se con l'idea di "opere di religione e carità" già quelle di Nogara appaiono stridenti, l'investimento dello IOR, molto redditizio alla vigilia della seconda gerra mondiale, nell'industria delle armi, toglie ogni dubbio.
Il riciclaggio di denaro mafioso (ne parlano in Tribunale fra gli altri il pentito Mannoia e Ciancimino figlio), il finanziamento dei Contras nicaraguensi in Sud America e quello di Solidarnosc in Polonia contro movimenti comunisti e filomarxisti, sono solo alcune delle opere di carità finanziate dalla banca IOR negli ultimi anni.
Questi sono dati di fatto; puniti o meno che siano stati dalla giustizia terrena, gli investimenti compiuti dall'Istituto bancario vaticano sono criminosi e illeciti; hanno dato copertura e appoggio alle associazioni mafiose e ad altre associazioni criminali in mezzo mondo ponendosi come solo ed unico obiettivo una vera e propria colonizzazione per ottenere una sempre maggior quantità di denaro.
Ora, parlare di laicità dello Stato Italiano è quasi ridicolo, però continuare ad attribuire valore e non solo, continuare ad elargire privilegi ad un'associazione criminale quale la Chiesa Cattolica nelle vesti dei suoi organismi con a capo il Pontefice, è veramente troppo.