mercoledì 16 novembre 2011

"La Meglio Gioventù": che cosa è cambiato?


di Lucia Pugliese

…Ora dicono che vogliono cambiare il mondo. Mi creda, dottore, non sta succedendo niente. È tutto finto.

La frase sovra citata è tratta dal film La Meglio Gioventù: viene pronunciata da un imputato di tangentopoli al medico che è chiamato ad esaminare le sue condizioni mentali, poiché una diagnosi di disturbi psichici potrebbe evitargli il carcere. Lo psichiatra dal difficile compito è Nicola, uno dei protagonisti dell’opera di Marco Tullio Giordana, uscita nel 2003 per i solo passaggio televisivo, ma che invece ha conquistato pubblico e critica a livello internazionale. Il successo, d’altronde, è meritato: il film racconta ben trentasette anni di storia italiana, tenendo gli spettatori incollati allo schermo. La Meglio Gioventù colpisce, fa ridere di gusto, piangere e arrabbiare, e sopratutto costringe a riflettere. Un film da vedere, o rivedere, in questi giorni agitati per la politica, la storia e la vita del nostro paese.

Se vi nominassi proteste studentesche, la crisi della fiat, le minacce della mafia, la corruzione politica, non pensereste che mi sto riferendo agli ultimi anni di storia italiana? Eppure questi avvenimenti appartengono al passato così ben dipinto da Giordana. Persino l’alluvione di Firenze del 1966 richiama il recentissimo disastro di Genova. Non si può poi dimenticare il terrorismo: oggi si dice che sia islamico, allora era rosso, o anche nero, ma è comunque un male insidioso, che si annida nelle famiglie e le distrugge prima ancora di far esplodere bombe, ed è sempre il frutto della rabbia verso un sistema che opprime. Studenti e soldati, terroristi e funzionari dello stato sono le parti in causa di una tragica guerra fra poveri, mentre in alto, nei palazzi del potere, nessuno paga. Era così. E continua ad esserlo.

Non è cambiato nulla, dunque, e non cambierà mai nulla, e l’unica soluzione sta nella distruzione, o nella fuga, come suggerisce all’inizio un esimio professore universitario? Distruggere o fuggire sono le nostre uniche possibilità?

Eppure, molte cose sono cambiate, e Giordana lo sottolinea, mostrandoci personaggi che hanno preferito l’impegno alla fuga, la costruzione alla distruzione: Nicola in primis, che come psichiatra si batte per un trattamento più umano dei pazienti; Giovanna giudice e donna divorziata che accetta coraggiosamente un trasferimento in Sicilia che altri hanno rifiutato; Giulia, la brigatista, che viene arrestata e conosce sofferenza e pentimento, Vitale licenziato dalla Fiat in crisi, che si inventa manovale e riesce infine ad aprire una ditta propria. Sono piccoli successi, che dal personale, a ben vedere, si riversano sul pubblico: tuttavia, la strada è ancora lunga, e mentre i figli dei protagonisti si affacciano sul mondo, Giordana si ferma, chiudendo la rappresentazione come fosse un cerchio, là dove era iniziata, nella remota Norvegia, dove Nicola aveva scoperto la vita. Perché c’è ancora molta strada da percorrere, e il nuovo, il vero nuovo, deve ancora venire. L’Italia ha fatto solo qualche passettino in avanti.

E così oggi festeggiamo, stappiamo champagne perchè finalmente abbiamo cambiato Presidente del Consiglio: tuttavia è solo un piccolo passo. Ricordiamoci che abbiamo semplicemente tagliato una delle teste dell’idra e il mostro non è morto, anzi le sue facce si moltiplicano. Non è detto però che non lo si possa uccidere, e che dobbiamo chinare la testa di fronte all’inevitabilità dell’oppressione: occorre invece, lottare con più intensità e determinazione, forti d ogni minimo risultato. E cambiare noi stessi,come cittadini, come italiani: costringiamoci a vivere con responsabilità, e rendiamo l’agire civile la nostra forza. Facciamoci piacere le cose trasparenti, per una volta. E non consideriamo come un favore ciò che ci è dovuto per diritto, come suggerisce Giordana: cerchiamo di essere le “meglio” persone, per un’Italia migliore.

Poi se vuoi buttare giù una cosa, ce ne deve essere un’altra con lui la sostituisci. Fai delle proposte

(Marco Tomasi, La Meglio Gioventù)