venerdì 11 novembre 2011

E come ha detto Obama "l'Italia non è la Grecia"


di Toto Borzì

«Io farei una distinzione tra un paese come la Grecia e l'Italia. Il primo ha realmente un problema di solvenza, ha un grosso debito, e deve intraprendere decisioni molto dure, e a lunga scadenza, se vuole rimanere in Europa. E ciò vale anche se esce dall'Europa, se intende veramente riuscire a risolvere questo problema. L'Italia, invece - chiarisce Obama - ha più un problema di liquidità, è un Paese grande e ricco, è la terza economia europea, l'ottava al mondo, dove ci sono molte persone ricche. Un paese che può far fronte al proprio debito, a patto che i mercati non abbiano una crisi di fiducia sulla volontà politica e la capacità di non perdere il controllo del sistema».


Ieri un cittadino italiano è rientrato a casa dal lavoro, con le mani sporche e i capelli inzuppati d'acqua dalla pioggia che ha ricoperto la nazione. Quell'uomo, un uomo qualunque, nato in qualunque parte dello stivale, ha acceso la televisione è ha sentito che "la giornata è stata segnata da una tempesta finanziaria", "lo spread tra BTP e BUND è giunto a livelli record", "la borsa italiana ha fatto registrare una forte flessione"; si parla di "rating", di "Standard & Poor's" insomma, i mass-media fanno di tutto per spronarci a distogliere l'attenzione da questi paroloni, solo in pochi si interessano a quello che realmente sta succedendo a livello economico-teorico, tutti gli altri sanno che si è intrapresa una discesa, il cibo scarseggia e i disoccupati aumentano, a
tutto il resto ci dovrebbero pensare i politici, gli stessi politici che non conoscono i termini tecnici dell'economia e non sono informati sul fatto che il debito pubblico in Italia non è una cosa che si dice, tanto per dire. Il debito pubblico è quantificabile e quantificato, ammonta a € 1.901.000.000.000 ca. (Fonte Banca d'Italia - 06/2011).

In conclusione, ognuno sta lottando per il proprio pezzo di pane, è questa la crisi; i politici sperano di andare via al più presto per chiudersi nelle loro ville a contare le loro banconote, noi speriamo che venga il salvatore a dare una svolta, per il momento limitiamoci a capire che non è un gioco.