Immagine, comunicazione, promozione, ci si perde tempo, consulenti, soldi, poi a volte uno scatto rubato diventa un caso. L’immagine scattata da Luca Sappino del tenero Bersani che lavora al suo discorso seduto ad un tavolo di un locale di Campo dei Fiori con davanti una birra, è rimbalzata di sito in sito e di post in post.
La discussione ed i commenti sulla birra di Bersani e le variazioni sul tema hanno finalmente preso il posto del tormentone “Lo Conosci Faruk?” la fallimentare campagna di comunicazione del Pd di Roma che pure vanta “tarocchi” feroci e geniali che hanno messo in evidenza la debolezza del messaggio, l’inefficacia della campagna, ma anche l’affissione selvaggia. Soldi buttati insomma e danno all’immagine per la condanna dell’affissione abusiva.
Invece non è costata nulla, se non l’occhio attento di Sappino, la foto di Bersani già eletta immagine simbolo del partito e del suo leader. Forse un po’ triste ma che ispira tanta simpatia. Lo confermano commenti su facebook. «A me Bersani che si scrive il discorso al pub bevendosi una birra, piace molto- scrive Cristiana Alicata- A volte invece di sforzarci di trasmettere un’immagine diversa, è molto meglio puntare sulla nostra sostanza. La bellezza della realtà è il marketing più vincente. Sempre».
La verità vince sempre sull’artificio? In effetti la tenerezza divertita che ha generato la foto dice che a volte è tutto molto più semplice di quanto si creda. E forse, più che la verità, è la semplicità a vincere. E spesso la semplicità è a costo zero.
Lo stesso Sappino nel suo blog si chiede: «Quanto è costata la campagna di Faruk? Immagino qualche centinaia di migliaia di euro. Se vi dice bene e pagate poco, decine. La foto di Bersani e il suo birrozzo, invece, nulla. Anzi, a lui, 5 euro, il costo della birra. Quale delle due fa meglio al Pd e alla politica?»
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