lunedì 26 settembre 2011

In piazza contro il Bavaglio


dal blog diCarmine Saviano

Giovedì 29 settembre al Pantheon. La mobilitazione contro la legge Bavaglio è già partita. Il primo appuntamento è fissato per giovedì 29 settembre in piazza del Pantheon a Roma. Una manifestazione organizzata dal Comitato per la Libertà e l’Informazione in concomitanza con l’arrivo alla Camera del nuovo disegno di legge sulle intercettazioni. Oltre cento associazioni, gruppi di attivisti in rete, semplici cittadini. Per sottolineare che “l’informazione è un bene comune da tutelare in ogni modo possibile”.

Proteste in tutto il Paese. Il Comitato non vuole lasciare nulla d’intentato. “Riempiremo dapprima piazza del Pantheon e poi tante altre piazze fino a sconfiggere ancora una volta questo disegno contro il diritto dell’opinione pubblica ad essere correttamente informata”. Diritto messo in discussione dall’ennesima legge ad personam, “puntualmente collegata a un nuovo scandalo che investe la vita pubblica, ed in particolare il Presidente del Consiglio”. Una campagna a difesa dell’informazione legata a doppio filo alla battaglia referendaria dello scorso giugno: “L’Italia che ha votato in modo inequivocabile sul legittimo impedimento, l’Italia che si è mobilitata per la difesa dei diritti civili e per la difesa della Costituzione, l’Italia che ha riempito con milioni di donne le piazze, ha le idee chiare anche su questa nuova legge”.

In rete. E a destare preoccupazioni anche la norma “ammazza-blog”. Per Guido Scorza, giurista, “le conseguenze dell’entrata in vigore della norma sarebbero gravissime: ogni contenuto, informazione o opinione non gradita ai potenti dell’economia o della politica sarebbe destinata a vita breve sul web e ad essere rimossa – lecita o illecita che ne sia la sua pubblicazione – a seguito dell’invio di una semplice mail contenente una richiesta di rettifica”. Poi l’invito a prendere posizione: “Quanti blogger rischierebbero 12 mila euro per difendere la loro libertà di parola? Non è il web che vorremmo e sta, pertanto, a noi evitare che sia il web che ci toccherà in sorte”.

Qui l’appello di Roberto Natale, presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana. E qui l’intervento di Guido Scorza.