lunedì 16 gennaio 2012

Forse il sole è meglio


di Raffaella Alladio


Un impianto fotovoltaico da 2,99 KWp (la potenza fornita dall'ENEL per uso domestico) applicato sul tetto di casa costa circa 9000 euro e produce, se ben esposto, una quantità di energia pari al consumo annuo medio di una famiglia. Il prezzo di un'utilitaria; finanziabile in comode rate mensili come un'utilitaria; ma con una profonda differenza: mentre per far funzionare l'utilitaria consumiamo petrolio, usando l'energia che deriva dall'impianto fotovoltaico si risparmiano circa 700 Kg di petrolio in un anno evitando un'emissione di anidride carbonica in atmosfera di 1950 Kg e di 0,11 Kg di polveri.


Ogni chilometro percorso in macchina ci costa da 1,5 a 2 etti di anidride carbonica emessa; per produrre un chilo di pane viene impiegato mezzo chilo di petrolio; il fabbisogno energetico di ogni italiano, sia come consumo diretto, cioè luce elettrica, riscaldamento, cucina ecc., sia come consumo indiretto, legato quindi alla produzione di abbigliamento, alimenti; nonchè alla presenza di case, strade, illuminazione pubblica e tutti gli altri servizi, è pari a circa 7 litri di petrolio equivalenti.


In Italia ovviamente non tutta l'energia deriva dal fatidico petrolio, ma è comunque pari al 60% la dipendenza da esso e se allarghiamo la categoria ai combustibili fossili in generale, tenendo cioè conto anche del consumo di gas naturale e carbone, arriviamo al 90%.


7 litri quotidiani per 55 milioni di persone vuol dire 385 milioni di litri di oro nero andati in fumo, anzi in anidride carbonica, anidride solforosa e vari ossidi di azoto, a ripetizione continua ogni 24 ore nel nostro paese.


Il sole è la nostra centrale energetica a getto continuo, almeno per qualche milione di anni ancora, la tecnologia che ne permette lo sfruttamento è, come detto, alla portata di tutti e genera un inquinamento minimo. Basta volerlo; basta scegliere di rispettare il nostro habitat invece di continuare sempre e solo ad incassare da esso; basta assumersi la responsabilità di lasciare ai futuri abitanti della terra un pianeta ancora vivo.


Il primo passo è ovviamente acquisire la consapevolezza di ciò che il nostro vivere quotidiano costa in termini ecologici e morali o umani, morali perchè al petrolio e affini sono legate guerre che si protraggono da decenni, al fine di ridurre il più possibile il consumo energetico individuale. E poi scegliere l'energia nucleare pulita del nostro sole; individualmente e collettivamente.


Un passo fondamentale che dovrebbe fare la politica, se ancora vogliamo addurre pretese in tal senso, è quello di usare a maggioranza energia solare negli edifici pubblici: dalle scuole agli ospedali, agli uffici comunali; dalle poste alle stazioni ferroviarie; dalle caserme alle carceri e così via.


Il nostro buon esercizio di politica come cittadini, unito al buon eercizio della gestione pubblica diretta, porterebbe ad una rivoluzione energetica e quindi, forse, anche ad una rivoluzione nei pessimi equilibri su cui si basa il mondo in cui viviamo ma che non ci appartiene.