di Martina Strazzeri
L'ex commissario Ue, Mario Monti ha dichiarato: «L'euro non è in crisi, è stabile in termini di beni e servizi e in termini di cambio con il dollaro. Se l'Italia non fosse nella zona euro emettere titoli italiani in lire sarebbe un'impresa ancora più ardua. Le ultime affermazioni di Berlusconi sull'euro in Europa e nei mercati accrescono i dubbi sulla convinzione e la determinazione del governo italiano».
Monti ha voluto lanciare un appello al premier al fine di «richiamare la sua attenzione» ed ha detto: «L'euro non è in crisi, mentre gli attacchi speculativi che ci sono, spesso violenti, non sono attacchi contro l'euro. Gli attacchi si dirigono contro i titoli di Stato di quei Paesi appartenenti alla zona euro che sono gravati da alto debito pubblico e che hanno seri problemi per quanto riguarda il controllo del disavanzo pubblico o l'incapacità di crescere. E questo è il caso dell'Italia, dopo che in prima linea si erano trovati la Grecia e altri Paesi. Vero anche che l'Italia sta facendo pesanti sacrifici, ma per rimettersi in carreggiata e ridare un minimo di speranza ai nostri giovani».
Infine Monti ha concluso dicendo: «Confido, signor presidente, che prevalga in Lei l'ambizione di riportare l'Italia nel ruolo che le appartiene in Europa, accelerando in silenzio il risanamento, rispetto a quella di un successo elettorale a tutti i costi per la Sua parte politica, ma in un Paese sempre più populista, distaccato dall'Europa e magari visto come responsabile di un fallimento dell'integrazione europea».
L'ex commissario Ue, Mario Monti ha dichiarato: «L'euro non è in crisi, è stabile in termini di beni e servizi e in termini di cambio con il dollaro. Se l'Italia non fosse nella zona euro emettere titoli italiani in lire sarebbe un'impresa ancora più ardua. Le ultime affermazioni di Berlusconi sull'euro in Europa e nei mercati accrescono i dubbi sulla convinzione e la determinazione del governo italiano».
Monti ha voluto lanciare un appello al premier al fine di «richiamare la sua attenzione» ed ha detto: «L'euro non è in crisi, mentre gli attacchi speculativi che ci sono, spesso violenti, non sono attacchi contro l'euro. Gli attacchi si dirigono contro i titoli di Stato di quei Paesi appartenenti alla zona euro che sono gravati da alto debito pubblico e che hanno seri problemi per quanto riguarda il controllo del disavanzo pubblico o l'incapacità di crescere. E questo è il caso dell'Italia, dopo che in prima linea si erano trovati la Grecia e altri Paesi. Vero anche che l'Italia sta facendo pesanti sacrifici, ma per rimettersi in carreggiata e ridare un minimo di speranza ai nostri giovani».
Infine Monti ha concluso dicendo: «Confido, signor presidente, che prevalga in Lei l'ambizione di riportare l'Italia nel ruolo che le appartiene in Europa, accelerando in silenzio il risanamento, rispetto a quella di un successo elettorale a tutti i costi per la Sua parte politica, ma in un Paese sempre più populista, distaccato dall'Europa e magari visto come responsabile di un fallimento dell'integrazione europea».