domenica 8 gennaio 2012

Disoccupazione record: la fotografia di un paese distrutto

di

per per Il Qualunquista(.it)

Altra brutta notizia appartenente a questo 2012, anche se è figlia del periodo storico di crisi che stiamo attraversando da un pò di tempo a questa parte: gli ultimissimi dati Istat infatti confermano quello che a parole un pò tutti sapevamo putroppo, ovvero che si è verificata nel nostro Paese una disoccupazione record. La fotografia che fa l’isitituto di statistica per quanto riguarda la mancanza di posti di lavoro nella nostra nazione è deprimente: il tasso di disoccupazione a novembre arriva all’8,6%, in aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente e dello 0,4% su base annua: un italiano su dieci è senza lavoro.

Secondo i dati un giovane su tre è senza lavoro con un tasso di disoccupazione del 30,1% e nello specifico c’è anche un considerevole aumento della disoccupazione femminile, con un picco delle donne che non lavorano che si attesta intorno al 39% nel Sud Italia. Quello che in molti temevano si è ahinoi concretizzato in seguito agli ultimi dati dell’Istat ma in generale è da anni e anni che l’Italia è soffocata da tasse sempre maggiori e sempre meno denaro nelle casse delle famiglie nostrane. Proprio in questi giorni, moltissimi lavoratori in tutta la nostra penisola, da Nord a Sud, stanno cercando di resistere a tutti i costi per conservare la propria dignità lavorativa. Centinaia di persone in carne e ossa stanno scendendo in piazza per esempio a Genova, Palermo e Ancona per chiedere al governo che si riesca a contrastare il piano di riorganizzazione aziendale della Finmeccanica che prevede 140 licenziamenti in due anni. Le proteste degli operai ci sono anche a Venezia da parte dei lavoratori dello stabilimento della Vinyls, in provincia di Pavia da parte dei dipendenti dello stabilmento Sea camper ed infine a Milano dove è da un mese che continua la protesta di tre operai della ex Wagon Lits, i quali continuano a restare sulla torre della stazione di Milano.

In un clima del genere, con la disoccupazione record e il rischio di moltissime persone di perdere la propria stabilità in ambito lavorativo, uniti ai tanti problemi che affliggono il nostro Stato, c’è addirittura qualche parlamentare che ha il coraggio di affermare ” Se vogliono che guadagniamo come un operaio lo dicano”, come riferito anche da Davide Ferrante nel nostro portale. Ma ci rendiamo conto? Intere famiglie sul lastrico, un Paese in ginocchio, una prospettiva deficitaria per i più giovani e questi signori continuano a sentirsi vittime se si vogliono fare tagli giustissimi ai loro assurdi privilegi. Che schifo. Il governo Monti ha annunciato che dovrebbe tra poco esserci la cosiddetta “fase crescita” che avrebbe come punto cardine diverse liberalizzazioni, il che sarebbe un primo passo verso uno sviluppo economico e sociale di cui la nostra Italia ha urgente bisogno. Gli faranno fare almeno questo passo o bloccheranno il tutto per l’ennesima volta per non colpire altre “caste” potenti? Chissà.

Intanto la situazione è drammatica caro Presidente del Consiglio e cari politici di Roma: svegliatevi prima che sia troppo tardi, intervenite nel modo più efficace e celere possibile, perchè qui non se ne più!