sabato 17 dicembre 2011

Le banche colpiscono ancora


di Roberto Carroll
Tra le festose notizie che non trovano vistoso spazio sui titoloni dei telegiornali ce n’è una che sicuramente rallegrerà i titolari di depositi bancari. Si tratta della nuova richiesta che le banche faranno ai loro clienti ovvero che per ogni prelievo di denaro contante dallo sportello fisico anziché dal bancomat verrà chiesta una commissione aggiuntiva che varia da uno a tre euro per importi entro i duemila euro. Per esempio ai correntisti della BNL sono appena arrivate lettere in cui si comunica quanto appena riportato sopra. Questa pratica innovativa sta affascinando anche Unicredit, Popolare di Milano, Ubi ma non è detto che per rimanere al passo coi tempi anche le altre non finiranno per adeguarsi. L’operazione è giudicata in linea con le indicazioni dell’Abi, un’associazione sempre attenta alla tutela dei loro clienti, e della Banca d’Italia poiché le nuove linee guida sono quelle di ridurre l’uso del contante e, da come si evince, un buon modo per farlo è quello di renderlo più caro.


Ci vogliamo augurare che questa parsimoniosa pratica finisca per trovare la sua doverosa collocazione anche in luoghi dove la barbara usanza del contante è ancora vigente, come ad esempio nei centri supermercati. A spesa ultimata il cliente che ha la pretesa di voler saldare con moneta sonante potrebbe, giustamente, essere messo alla gogna costringendolo alla pratica del versamento in più.

Ora in molti saranno portati a pensare che i più penalizzati all’obbligatorietà del Bancomat saranno gli anziani che di fronte agli strumenti elettronici sono i più propensi ad incontrare difficoltà. Se ciò è vero è comunque un solo aspetto dell’operazione.
Ad un sistema fortemente informatizzato corrisponde una minore presenza umana. Diventa ipotizzabile un’altra via maestra che le banche potranno perseguire con questo sistema: quello del licenziamento di buona parte del loro personale.

Al contempo si può prevedere una dismissione di ampi locali per le filiali in favore di pseudo loculi capaci per un bancomat e due persone.
Da cosa si può evincere un simile quadro? In primo dalla regola che vuole ogni riammodernamento, come ad esempio le fusioni, coincidere con la riduzione di personale. In seconda battuta ciò che ci viene simpaticamente dimostrato in una nota pubblicità che inneggia alle zucche e al colore arancio.
In tempi di magra anche due operazioncine di tal fatta portano, almeno sula carta, l’argomentazione del risparmio di fronte ai propri azionisti.

Nell’esempio della banca arancione, con quella innovativa visione del futuro, il vantaggio per il cliente deriva dall’informatizzazione e non dal capitale umano.
In aggiunta non vi si vede solo una questione di risparmio ma il continuare una strategia che già è consolidata nella realtà. Avete presente i servizi di telefonia, tipo vecchia SIP? Se avete un problema a chi vi rivolgete, adesso? Ad un operatore telefonico, non ad uno sportello come era, che so, venticinque anni fa. E’ un trucco semplice, più mi allontano fisicamente del cliente e più creo arbitrariamente disservizio lasciando nelle peste gli altri.


Finirà per essere davvero uno sollazzo per l’utente il sistema bancario informatizzato. Uno va a dormire contento dei suoi mille euro sul conto e l’indomani mattina si sveglia, va al Bancomat per ritirare e si trova senza denaro. Sì, certo un banalissimo errore informatico. E per risolverlo a chi ci rivolgeremo all’operatore informatico o telefonico che dir si voglia? Non è detto. Magari potremo ancora farlo attraverso un essere umano. Magari pagando un piccolo supplemento per il disturbo. Tramite bancomat, ovviamente.