di Rosario Grillo
“ I partiti hanno il compito di raccogliere le istanze sociali e trasformarle in proposte politiche, per concorrere con metodo democratico alla politica nazionale ( art. 49 della Costituzione )…sono dunque dei trasformatori di bisogni in politiche “ ( G. Zagrebelsky, La Repubblica del 12/1272011).
Da grande giurista Zagrebelsky mette a fuoco l’essenziale ed imprescindibile funzione riservata dalla nostra Costituzione ai partiti.
Sono anni ormai che egli svolge meritoria opera di divulgazione scientifica sui paradigmi della nostra Repubblica e soprattutto sull’ “ anima “ della democrazia. Merita una citazione il suo agevole ed insieme pregevole “ Imparare la democrazia “ ( La Biblioteca di Repubblica ).
Nel contempo, è di questi giorni il filmato-resoconto del TG7 : Gli intoccabili , in cui traspare in tutta la sua evidenza il malcostume diffuso tra i parlamentari di questa legislatura, ammiccanti davanti all’opzione della compravendita dei voti. Si potrebbe aggiungere, ulteriore prova del basso grado di moralità pubblica di molti politici, la levata di scudi davanti ai provvedimenti suggeriti per limitare le spese del costo della politica implicanti la riduzione della loro indennità.
La mole delle deficienze della categoria politica è davvero enorme; ma non si può per essa e con essa demolire in toto la credibilità e l’onorabilità della politica e delle sue articolazioni : i partiti.
L’antipolitica è l virus che distrugge il corpo sano della Comunità. Quest’ultima, natulariter, è consorzio di uomini, che, consapevoli di non poter “ sopravvivere “ individualmente, uniscono le proprie forze e si danno regolamenti universali – giuridici – al fine di soddisfare i più reali bisogni.
Tutta la letteratura filosofico-politica concorda nel teorizzare tale origine dividendosi soltanto sulla sfumatura ora ottimista – la forza della ragione, già cosciente, muove gli uomini concordi verso tale obiettivo -, ora pessimista – la tendenza egoista della natura umana inclinata al male richiede una forza cogente superiore che detta il regolamento giuridico ( lo Stato ) per procedere al raggiungimento degli scopi di cui sopra - .
Col tempo, e quindi, con la maturazione della società di massa, i partiti sono stati lo strumento organico per l’espletazione della funzione politica organizzata. Al di là (o al di sotto ) dei partiti c’è l’immediatezza anarchica. Su di essa si dovrebbe aprire un capitolo a parte. Adesso, in poche parole, si può solo dire che, nonostante l’ideale libertario, l’anarchia non si sottrae alle manipolazioni di colui ( coloro ) che si impone con la forza e la violenza.
Ai partiti resta ancora la responsabilità di mediare “ le istanze sociali “.
L’attuale impasse, in definitiva, scaturita dal disorientamento derivato dalla fine delle ideologie, aggravato dal ritardo che essi accusano nell’analisi delle trasformazioni della società – nazionale ed internazionale - , non può essere causa di un loro declino irreversibile.
Con il concorso dell’opinione pubblica più riflessiva e con un serio scatto d’orgoglio, filtrato da una rinnovata selezione della classe politica, debbono ancora i partiti venirci incontro per poter improntare l’Italia del futuro.