sabato 17 dicembre 2011

Il teatrino della politica Italiana



di Camillo Nardone

Il palcoscenico della politica italiana grazie a Dio non ci fa annoiare. Ma lascia sempre più perplessi il modo in cui persone anche accreditate commentano quel che avviene e fanno proposte che spesso hanno i contorni della assurdità.

L'esperienza del governo tecnico ci dà un ulteriore esempio.

Il prof. Monti ha accettato di timonare la nave italiana in un percorso pericolosissimo. La citazione di baratro come definizione della situazione del debito pubblico italiano e dei corrispondenti titoli pubblici (Bot, Btp, Cct) non è esagerata.

La parolina inglese spread è entrata rapidamente nel vocabolario degli italiani.

La pericolosità della situazione viene espressa come differenza (spread) tra l'interesse pagato dal governo tedeco per i Bund e quello sui titoli italiani.

Lo spread esprime l'aumento del tasso di interesse che lo Stato Italiano è obbligato a pagare nei confronti degli acquirenti dei titoli di nuova emissione nei confronti dei tassi tedeschi. Questo tasso è stato sempre in pericoloso aumento e ci veniva anche riferito che oltre un certo livello avrebbe potuto rendere il debito pubblico italiano non più sostenibile.

Una prospettiva veramente terribile definita da un'altra parola straniera .. il default.

Cioè la incapacità da parte dello stato Italiano di far fronte ai propri impegni a causa di un livello di interessi che non potrebbe mai essere compensato dall'aumento delle imposte.

Il precedente governo, dopo numerosi mesi di tentennamenti, di proposte che venivano cambiate in pratica una volta al giorno e che in tal modo innervosivano ulteriormente gli investitori, sia italiani che stranieri, ha gettato la spugna anche per la volontà di non richiedere direttamente i necessari sacrifici agli italiani e caricarsi delle conseguenze negative di una tale politica nei confronti degli elettori. Meglio far fare la parte del “cattivo” a qualcun altro.

Solo per questo Berlusconi ha dato le dimissioni e si è messo da parte lasciando il posto ad un tecnico: appunto il Prof. Monti.

Il quale con solerzia e volontà si è dato da fare formando un governo ed un programma di azioni da intraprendere.

Dopo di che si sono contati i giorni di attività del governo cominciando, dopo un paio di settimane, a criticare il fatto che lo spread non diminuiva, che i risultati del governo non erano visibili, che allora il precedente governo avrebbe potuto continuare a …... sgovernare. La responsabilità di un governo che per oltre tre anni aveva fatto incancrenire il problema eliminando una delle fonti di finanziamento (ICI sulla prima casa) e dilapidato senza controllo in diverse occasioni (Alitalia, G8 all'Aquila, progetti faraonici, piè di lista alla Protezione Civile,..... ), non veniva citata se non da qualche raro esperto.

E in questi giorni le critiche ai tecnici si stanno facendo sempre più serrate. Si accusa la manovra di avere un effetto deprimente nei confronti della economia e pertanto dannosa di fronte al progetto di aumentare il PIL e diminuire la disoccupazione, soprattutto giovanile.

Ed è qui che emergono le ipotesi dei nostri buontemponi.

Perchè aumentare le tasse e diminuire i costi con il conseguente inevitabile deprimento del ciclo economico? E' molto più semplice allargare i cordoni della borsa ed aumentare la spesa pubblica !!!!!

Sembra l'uovo di Colombo ….. Peccato che lo stato non dispone delle risorse per spendere e che i futuri prestiti (nei primi sei mesi del 2012 scadono e debbono essere rinnovati titoli per 200 miliardi di euro) in assenza di una manovra di razionalizzazione del bilancio dello stato saranno insostenibili a causa degli interessi che, come detto sopra, porterebbero in breve l'Italia alla bancarotta.

Quello che lascia perplessi è che nessun politico rileva questa verità e che questa ridda di proposte infuoca i giornali italiani. E non so quanto gli italiani capiscano bene tutti gli elementi della manovra. Addirittura il vecchio presidente del consiglio sta uscendo dall'isolamento in cui si era rifugiato prudentemente per dare consigli e minacciando conseguenze se i provvedimenti non saranno da lui condivisi.

E' proprio vero che ognuno fa solo quello che porta vantaggi alla propria consorteria e delle sorti della nostra Nazione se ne infischia completamente.