venerdì 9 dicembre 2011

Scontri No tav


di Roberto Carroll

Per meglio capire gli scontri accaduti l’8 dicembre tra Movimento No Tav e forze di polizia conviene più dare un’occhiata al loro sito che rivolgersi alla stampa “ufficiale”.


Prediamo Il Messaggero che dà voce al nostro Presidente riportando: «Quel che è accaduto in Val di Susa, per responsabilità di gruppi addestrati a pratiche di violenza eversiva, sollecita tutte le istituzioni e le componenti politiche democratiche a ribadire la più netta condanna, e le forze dello Stato a vigilare e intervenire ancora con la massima fermezza - dice il Quirinale - Non si può tollerare che a legittime manifestazioni di dissenso cui partecipino pacificamente cittadini e famiglie si sovrappongano, provenienti dal di fuori, squadre militarizzate per condurre inaudite azioni aggressive contro i reparti di polizia chiamati a far rispettare la legge. Esprimo plauso e solidarietà alle forze dell'ordine che hanno subito un pesante numero di feriti, e confido che si accresca in Val di Susa, con chiari comportamenti da parte di tutti, l'impegno a isolare sempre di più i professionisti della violenza». Lo colleghiamo alla Stampa: «Sono da poco passate le 22, più di nove ore da quando il movimento ha scelto di prendersi l’autostrada che la Sitaf, la società di gestione, stava per chiudere al traffico per motivi di sicurezza. Tra la mezza e l’una, infatti, il corteo avrebbe dovuto attraverso lo svincolo raggiungere i piazzali dell’autoporto dove era prevista la distribuzione di pasti caldi e bevande. E invece mentre le prime file composte dalle famiglie e dai bambini del movimento si dirigono verso i piazzali, il grosso del corteo con gli anarchici del Fai alla guida imbocca la salita che porta sulle carreggiate che permettono di arrivare al Frejus e alla Francia. «Accampiamoci qui sull’autostrada noi indignados valsusini. Questo 8 dicembre segna il nostro ritorno sulle strade e sull’autostrada», grida dal microfono l’anarchica Maria».

Da queste due emerite testate evinciamo che esistono due realtà. Quella di brave famiglie che protestano sì, ma con a civiltà propria del bravo cittadino e svolgendo il suo disappunto “simpaticamente” cioè ballando, cantando, offrendo panini e rinfreschi come si usa nelle allegre scampagnate o nele sagre di paese e dove le polizia non può beneficiare di tanta prodigalità in quanto essendo gli agenti in servizio sono obbligati ad astenersi ma…quando simpatizza il loro cuore per loro.

Di contro in mezzo a tanta evangelica realtà s’insinuano quei brutti sporchi e cattivi degli anarchici o gruppi addestrati alla carica eversiva, secondo il pensiero del Presidente.

I No Tav la ricostruiscono diversamente ed attraverso il loro bollettino informano che alle 19.23 i primi No Tav (no anarchici, no paramilitari ma No Tav) che tornano alla baita della val Clarea raccontano di una polizia che già ha sfasciato tutto.

Alle 21.33 (riporta il loro sito) sale la rabbia dei valsusini sia per i feriti,(che non sono tre come dichiara la stampa ufficiale, ma una decina) sia per la devastazione che la polizia ha fatto della Baita adibita a presidio. La cronaca continua e come premesso è opportuno passare alla lettura di chi quella giornata l’ha vissuta concretamente e la documenta senza intermediazione. Quindi: collegatevi.

Da qui volgiamo ancora una volta lo sguardo a questo Presidente tanto amato dal popolo. Un Presidente che non ha avuto il coraggio di costringere alle dimissioni il precedente Presidente del Consiglio sebbene quello continuasse a campare con voti comprati a destra e manca, un Presidente che non ha avuto il coraggio di indire nuove elezioni ed ha preferito affidare ad un tecnico il lavoro “sporco” che avrebbero dovuto fare i Partiti; un Presidente che non ha mai speso una parola sul conflitto d’interessi nel nostro Paese e che alle parole vergognose di berlusconi contro la magistratura ha invitato tutti ad abbassare i toni quasi a lasciar intendere che fosse la magistratura a definire i politici “pazzi” o “antropologicamente diversi” “comunisti invidiosi” e così via. Un presidente che non si indigna per ricatti voluti da Marchionne.Un Presidente che dovrebbe difendere o rappresentare i cittadini e non un investimento di 20 miliardi di euro da più parti considerato inutile rispetto lo scopo. Un Presidente che dovrebbe tutelare il patrimonio ambientale come previsto dalla Costituzione e che dovrebbe custodire il valore del Diritto interno rispetto una legislazione europea orientata a tutelare le merci e non le persone. Sempre trincerandosi dietro lo schermo dell’imparzialità, come se sotto il vestito istituzionale non ci fosse un uomo fatto di carne ed ossa come tutti noi. Il problema reale di questo paese non sono i No Tav ma la perdita di contatto tra le istituzioni che dovrebbero tutelare i cittadini e i cittadini stessi. Ebbi, qualche mese fa, ad elogiare la figura di Sandro Pertini. Non posso che rimandare al titolo di quello scritto: Pertini, quanto mi manchi.