di Leonardo Iacobucci
asinichevolano.altervista.org
Internet è luogo di grandi opportunità, comunicazioni iper-veloci e strumento principe per reperire informazioni.
Non di meno è uno strumento che bisogna sapere adoperare in quanto è facile imbattersi in informazioni false o manipolate, in catene di sant'Antonio, truffe e quant'altro.
Partiamo pero’ da un dato di fatto certo e verificabile. Una interrogazione urgente è stata presentata dall'europaramentare leghista Mara Bizzotto sulla crisi dell'euro e sul sospetto che la Germania abbia ripreso a stampare marchi, in Svizzera.
"Il fallimento dell'euro è ormai sotto gli occhi di tutti, e la cosa che stupisce di più è che un Paese come la Germania, vero pilastro della moneta unica, stia già pensando di scaricare l'Unione Europea. Secondo economisti e addetti ai lavori, infatti, Berlino avrebbe già incaricato due aziende svizzere di stampare marchi in quantità consistenti - scrive la bassanese - "Secondo indiscrezioni giornalistiche, sinora mai smentite - continua l'eurodeputata leghista -, la Banca centrale tedesca e il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble avrebbero affidato la stampa alla ditta Sicpa di Losanna, società leader negli inchiostri per banconote, e ad un'altra azienda di Zurigo, di cui non viene fatto il nome".
Si tratta di ipotesi plausibili? Ad occhio direi che è evidente come qualsiasi azione di modifica dell’attuale asset monetario europeo non sarà sicuramente preceduta da un lungo preavviso. Anzi, qualsiasi genere di preavviso avrebbe, infatti, l’effetto di sconvolgere gli attuali equilibri monetari convogliando massicciamente i capitali verso le nazioni ritenute più al sicuro e mettendo praticamente in ginocchio le economie barcollanti dei paesi a rischio come l’Italia e la Grecia. L’unica ipotesi plausibile è che se azione ci sarà, sarà un’azione overnight nella quale i cittadini si addormenteranno avendo euro in banca e si risveglieranno avendo delle lire, dei franchi o dei marchi.
Spesso molti blog e riviste online riportano come fonte per rendere più autorevole questa voce anche il Washington Times. Facendo una ricerca accurata si scopre in realtà che sul Washinton Times l'unico articolo apparso recentemente in cui si parla della Germania e di una possibile nuova valuta non parla affatto che la Germania stia stampando Marchi o altro, ma che semplicemente l'ex-presidente della Confindustria tedesca ha sostenuto in un articolo shock la necessità per Germania, Austria, Paesi Bassi e Finlandia di uscire dall'Euro e creare una nuova valuta (http://www.washingtontimes.com/news/2011/oct/21/europes-savior-a-new-deutsche-mark/).
Infine, in un articolo di Milano Finanza (http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=201111250838221115&chkAgenzie=PMFNW&sez=news&testo=marchi&titolo=Ue:%20Scoppia%20il%20caso%20nuovo%20marco%20%28MF%29), che parla delle possibili due aziende incaricate di stampare marchi, per una ci si rifà a non dette fonti bancarie, per l’altra spunta il nome dell'Onorevole del PdL (nuovo PSI) Lucio Barani, che è anche uno dei primi ad aver lanciato l'allarme di 'ritorno al marco'.
Lucio Barani uno se lo immaginerebbe in qualche commissione economica o esperto della materia ed invece si scopre che è componente della Commissione permanente XII Affari sociali, medico chirurgo e famoso più che altro per aver fatto erigere una statua a Bettino Craxi ed aver intitolato una piazza 'Piazza dei martiri di Tangentopoli' ad Aulla.
A dire il vero non è la prima volta che si sente parlare di questa cosa.
Già il 25 maggio 2010, Stampalibera.net pubblicava un articolo a riguardo.
L a Germania quindi avrebbe preso a ristampare marchi già nel 2010 e li starebbe stampando ancora, oltretutto facendone il segreto di Pulcinella.
Considerando quindi che difficilmente saremo fortunati di godere di indiscrezioni e preavvisi così lunghi, questa notizia in particolare appare plausibilmente una bufala amplificata dalla rete. Un eventuale changeover valutario andrà gestito con maggiore discrezione e in tempi rapidissimi.
asinichevolano.altervista.org
Internet è luogo di grandi opportunità, comunicazioni iper-veloci e strumento principe per reperire informazioni.
Non di meno è uno strumento che bisogna sapere adoperare in quanto è facile imbattersi in informazioni false o manipolate, in catene di sant'Antonio, truffe e quant'altro.
Partiamo pero’ da un dato di fatto certo e verificabile. Una interrogazione urgente è stata presentata dall'europaramentare leghista Mara Bizzotto sulla crisi dell'euro e sul sospetto che la Germania abbia ripreso a stampare marchi, in Svizzera.
"Il fallimento dell'euro è ormai sotto gli occhi di tutti, e la cosa che stupisce di più è che un Paese come la Germania, vero pilastro della moneta unica, stia già pensando di scaricare l'Unione Europea. Secondo economisti e addetti ai lavori, infatti, Berlino avrebbe già incaricato due aziende svizzere di stampare marchi in quantità consistenti - scrive la bassanese - "Secondo indiscrezioni giornalistiche, sinora mai smentite - continua l'eurodeputata leghista -, la Banca centrale tedesca e il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble avrebbero affidato la stampa alla ditta Sicpa di Losanna, società leader negli inchiostri per banconote, e ad un'altra azienda di Zurigo, di cui non viene fatto il nome".
Si tratta di ipotesi plausibili? Ad occhio direi che è evidente come qualsiasi azione di modifica dell’attuale asset monetario europeo non sarà sicuramente preceduta da un lungo preavviso. Anzi, qualsiasi genere di preavviso avrebbe, infatti, l’effetto di sconvolgere gli attuali equilibri monetari convogliando massicciamente i capitali verso le nazioni ritenute più al sicuro e mettendo praticamente in ginocchio le economie barcollanti dei paesi a rischio come l’Italia e la Grecia. L’unica ipotesi plausibile è che se azione ci sarà, sarà un’azione overnight nella quale i cittadini si addormenteranno avendo euro in banca e si risveglieranno avendo delle lire, dei franchi o dei marchi.
Spesso molti blog e riviste online riportano come fonte per rendere più autorevole questa voce anche il Washington Times. Facendo una ricerca accurata si scopre in realtà che sul Washinton Times l'unico articolo apparso recentemente in cui si parla della Germania e di una possibile nuova valuta non parla affatto che la Germania stia stampando Marchi o altro, ma che semplicemente l'ex-presidente della Confindustria tedesca ha sostenuto in un articolo shock la necessità per Germania, Austria, Paesi Bassi e Finlandia di uscire dall'Euro e creare una nuova valuta (http://www.washingtontimes.com/news/2011/oct/21/europes-savior-a-new-deutsche-mark/).
Infine, in un articolo di Milano Finanza (http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=201111250838221115&chkAgenzie=PMFNW&sez=news&testo=marchi&titolo=Ue:%20Scoppia%20il%20caso%20nuovo%20marco%20%28MF%29), che parla delle possibili due aziende incaricate di stampare marchi, per una ci si rifà a non dette fonti bancarie, per l’altra spunta il nome dell'Onorevole del PdL (nuovo PSI) Lucio Barani, che è anche uno dei primi ad aver lanciato l'allarme di 'ritorno al marco'.
Lucio Barani uno se lo immaginerebbe in qualche commissione economica o esperto della materia ed invece si scopre che è componente della Commissione permanente XII Affari sociali, medico chirurgo e famoso più che altro per aver fatto erigere una statua a Bettino Craxi ed aver intitolato una piazza 'Piazza dei martiri di Tangentopoli' ad Aulla.
A dire il vero non è la prima volta che si sente parlare di questa cosa.
Già il 25 maggio 2010, Stampalibera.net pubblicava un articolo a riguardo.
L a Germania quindi avrebbe preso a ristampare marchi già nel 2010 e li starebbe stampando ancora, oltretutto facendone il segreto di Pulcinella.
Considerando quindi che difficilmente saremo fortunati di godere di indiscrezioni e preavvisi così lunghi, questa notizia in particolare appare plausibilmente una bufala amplificata dalla rete. Un eventuale changeover valutario andrà gestito con maggiore discrezione e in tempi rapidissimi.