domenica 27 novembre 2011

Riforma della Giustizia?


di Stefano Patania

Il travagliato rapporto Berlusconi-Magistratura, ha condizionato, negli ultimi 17 anni, le molteplici necessità di riformare l'apparato giuridico.


Ci si è concentrati, nell'ultima legislatura targata Pdl, su legittimi impedimenti, prescrizioni brevi, lodo Alfano e intercettazioni. Il tutto, così sostengono Alfano e colleghi, per cercare di rendere efficiente e dinamico il sistema giustizia, dato che l'Europa faceva pressioni affinché si raggiungessero i livelli prescritti in tale ambito.
Non è dello stesso avviso Cascini "Con Berlusconi - ha affermato il segretario dell'Associazione nazionale dei Magistrati - abbiamo registrato interventi legislativi dannosi per il funzionamento della Giustizia. Posso solo sperare che queste cose non si ripetano".

Anche il magistrato è concorde ad una seria e costruttiva riforma della giustizia “ Ci aspettiamo quello che aspettiamo da tutti i governi: riforme che facciano funzionare la Giustizia. Abbiamo indicato da tempo una serie di interventi necessari per assicurare una Giustizia che funzioni e continuiamo ad augurarci che governo e Parlamento si occupino di questa questione che è essenziale per i diritti dei cittadini e anche per l'economia del Paese. Senza una Giustizia che funzioni non vanno bene nemmeno l'economia, le imprese e gli investimenti”.

Come non essere d'accordo.

La Giustizia sembra essere una sorta di “telenovela”. Appurato che il Pdl tentava di “riformare” solo in un senso il funzionamento del giudiziario, oggi lo stesso Napolitano sente l'esigenza di modificare qualcosa del sistema giustizia.

“Occorrono riforme incisive e di ampio respiro” dichiara il Capo dello Stato, aggiungendo, riferendosi alla Severino e al Governo Monti “che razionalizzino l'organizzazione giudiziaria, snelliscano i processi, assicurino la certezza del diritto e corrispondano alle esigenze collettive di sicurezza”.

Sono elementi sui quali il Governo Berlusconi non faceva certamente leva, se non attraverso sterili proclami.
Ma in quest'ambito, negli ultimi giorni, si è concretizzato con maggior forza il caso del sovraffollamento delle carceri.

In merito Cascini confermo il secco No ad amnistie o altri strumenti non adatti a risolvere il problema, esortando il Parlamento a varare provvedimenti che risolvano la questione; “Ci vuole un ripensamento complessivo sul modo di punire e di utilizzare la sanzione carceraria” .
Pochi giorni fa il Ministro della Giustizia, Paola Severino, ha illustrato al Quirinale, le linee programmatiche per affrontare la questione giustizia.

Pare, secondo quanto afferma una nota del Quirinale, che il Guardasigilli (Severino) abbia scongiurato l'eventualità di amnistie o indulti, come auspicato dell'Associazione nazionale magistrati, puntando su provvedimenti volti a rendere maggiormente efficiente l'apparato giuridico, dotandolo di procedure agevoli e moderne (come indicato dall'Ue), cercando, in tal senso, di diminuire le spese obsolete per il mantenimento del sistema.
Tutto sembra far riferimento ad una Riforma della Giustizia finalmente completa e che punti ai veri problemi di questo settore.


Ma abbiamo la certezza che la Regina della scacchiera, onorevole Silvio Berlusconi, non faccia pressione per proseguire con quei provvedimenti ad personam, che, con un altro Presidente del Consiglio in carica, potrebbero passare indisturbati?
A voi le conclusioni.