lunedì 28 novembre 2011

Immigrazione: quando la ricerca di una nuova vita è una condanna a morte


di Alessandro Bovo

Spiaggia di Mezzaluna, località Torre Santa Sabina, in provincia di Brindisi: rinomata località di mare, presa d'assalto da turisti di tutta Italia da maggio a settembre.

Purtroppo è stata presa d'assalto anche ieri sera, ma non per godersi il sole e il mare del sud Italia, ma per una nuova vita. Una nuova vita che è stata infranta dalla natura maligna, che aiutata dal vento ha fatto rovesciare una barca a vela che trasportava sessantasette uomini, provenienti da Pakistan, Iraq, Afghanistan e Bangladesh.

Sono immigranti clandestini, partiti dal loro Paese d'origine per avere una vita migliore in un altro Stato.

Non è stato così per tre uomini, di cui l'utimo è stato ripescato a mezzogiorno di oggi, e per altri che i soccorritori hanno visto spazzati via dalle onde ma che non sono ancora stati ritrovati.

Onde alte anche due metri non hanno spazzato via solo barca e uomini, ma anche i sogni di libertà e i progetti che quegli stessi naufraghi avevano in mente, per dare un futuro migliore alle loro famiglie.

Il gruppo di quasi settanta uomini, pare tutti di sesso maschile, secondo le prime ricostruzioni, son partiti dalla Turchia, passando indenni tutto il Mediterraneo, facendo tappa in Grecia e arrivare così a Brindisi, ma diversamente da come avevano previsto.

Un viaggio del genere dura cinque giorni e ha un costo pari a tremila euro. Un viaggio piene di speranze, di sogni, di nuove vite.

Partono da un Paese distrutto dalla miserie, dalla fame e dalle guerre, alla ricerca della Terra Promessa... ma invece trovano solamente la morte.