domenica 20 novembre 2011

Crisi di rappresentanza



di Francesco Zanovello

"Il nostro slogan è: prima di tutto l'Italia" (Bersani, Pd); "Quest'oggi si celebra il ritorno ad una più corretta calligrafia costituzionale" (Pisicchio, API); "Accordiamo la fiducia come gesto razionale che abbiamo compiuto con un atto di responsabilità" (Alfano, Pdl); "Siamo chiamati oggi a pacificare la Nazione, a legare ad un destino comune tutti i nati sul territorio della nostra Repubblica" (Casini, Udc).

Sembra di essere in una gloriosa Costituente del nuovo millennio, che sta lavorando per portare il nostro Paese fuori da una crisi politica e democratica mai vista prima. Cos'è successo? Sembra tutto diverso, tutto cambiato, in vista di una palingenesi democratica mai riuscita prima d'ora. E invece siamo ala Camera dei Deputati, sono quasi le 14.00 del 18 Novembre e si sta dando corso alle dichiarazioni di voto di fiducia al neo formato ed incaricato Governo Monti. Si badi bene, la Camera è la stessa eletta nel 2008 con la legge elettorale Calderoli (il Porcellum del 2005), i deputati sono gli stessi eletti (ma non scelti!) dai cittadini. In realtà non è cambiato nulla. Come leggere allora tutto ciò? La diretta di ieri dalla Camera è da leggere come la definitiva sconfitta della politica così come si è organizzata in Italia.

Evviva, il nuovo Governo Monti è ufficialmente in carica (556 sì alla Camera e 281 sì al Senato) e non si riesce a nascondere la felicità procurata dalla fuoriuscita dal Governo di elementi come la Santanchè, la Brambilla, Calderoli e compagnia bella, e la nomina al loro posto di Ministri di cui tutto si può dire eccetto che non siano competenti. Ma è bene spostare l'attenzione dalla compagine governativa ai nostri "rappresentanti" seduti in Parlamento. Stiamo assistendo ad una colossale ammissione di inadeguatezza di tutta la politica. Se è vero come è vero che il Governo Monti non è propriamente tecnico ma istituzionale e se è vero come è vero che di Governi tecnici non si potrebbe mai parlare dal momento che hanno una maggioranza politica che li sostiene, è altrettanto vero però che è a questo Governo che la politica sta passando la patata bollente: risolvere forse i più ostici dei problemi che l'Italia deve affrontare dai tempi del dopoguerra. Lotta all'evasione fiscale. Riforma delle pensioni. Tassa patrimoniale. Dismissioni del patrimonio dello Stato. Sviluppo e crescita. Risanamento del debito pubblico. Ѐ possibile che la politica, quella tout court, non sappia come affrontare (e rispondere a) questi problemi? Ѐ possibile che la politica debba scendere a patti con se stessa e incaricare un Esecutivo extra-politica per affidargli il compito di salvare l'Italia? No, non dovrebbe essere possibile. Anzi, è quanto mai vergognoso.

Di certo ci sentiamo tutti più sicuri con Monti al Governo, anziché Berlusconi o Bersani, ma è proprio questo il punto. Possibile che non riusciamo a fidarci dei nostri rappresentanti? Possibile che siano così inadeguati? Certo che si! Ѐ la conseguenza del regime di semi-democrazia in cui viviamo, nel quale tra rappresentato e rappresentante si inserisce un'oligarchia di capipartito che nominano chi decidono loro ma a nome nostro! La Politica ha bisogno, quanto mai prima d'ora, di ritrovare legittimazione, dignità, competenze e credibilità. Occorre in primis una riforma elettorale che in pochi punti risani il deficit di democrazia in cui viviamo. Limite di due mandati consecutivi ai Parlamentari e un sistema elettorale che preveda la scelta e l'elezione diretta del candidato, senza mediazione tra rappresentati e rappresentanti. Tutto il resto è in secondo piano, e discenderebbe spontaneamente da questo sistema di rinnovata democrazia. Non occorre mettere mano alla Costituzione, sono tutte cose modificabili con legge ordinaria.

Allora se questo Governo è davvero il governo della salvezza nazionale, si assuma la responsabilità di ridare al Popolo Italiano un democrazia piena ed efficace, modificando al meglio la legge elettorale. Certo, ha bisogno dei numeri in Parlamento per approvarla, e qui bisognerà vedere se gli oligarchi avranno capito che la loro stagione è finita. Auguri a Monti. Auguri a noi.