domenica 4 dicembre 2011

L'indipendenza di Bossi per la Padania libera


di Alessandro Bovo

“Secessione secessione!”


Due parole che tornano oggi a Vicenza, con la riapertura del Parlamento Padano, deciso dalla Lega Nord in seguito alla caduta del Governo Berlusconi.

“Indipendenza unica via. Bossi: ma sia consensuale”: con queste parole apre oggi in edizione speciale il quotidiano leghista La Padania, che riporta un’intervista con il leader del Carroccio. Bossi, nell’intervista, sottolinea l’importanza di portare all’indipendenza la Padania, come nord del Paese, “perché è ormai evidente come così non si possa proseguire".

Dopo 150 anni di unità, solo ora non si può più proseguire?

Certo, problemi ce ne sono stati, ma il leader leghista sembra non trovare scuse per il sud del Paese, sicuro di aver molti consensi da “una Padania bastonata da misure economiche dettate dall’emergenza, che aggraveranno il motivo di fondo della crisi italiana: una mancata soluzione del difficile rapporto tra nord e sud.”

Così il partito del nord si trova ad avere consensi da persona abituati a discussioni da bar, in cui vengono inculcate le solite idee che non sono poi tanto vere, prima fra tutte quella che il nord pagherebbe anche per il sud.

Allora io direi, provate ad andare a nord di Padova, provate a vedere quante persone evadono il fisco. Provate a vedere quante persone con un ottimo conto in banca non trasferisce i propri soldi all’estero.

Abbandoniamo l’idea del Nord bravo e Sud cattivo.

Calderoli oggi ha affermato che il 15 gennaio scenderanno in piazza per avviare la secessione, mentre ieri ha detto che ci penserà Maroni a fare il c*** a Monti in Parlamento.

Cosa pensa di fare una piccola minoranza che ha voti solo fino al Po?

Hanno detto loro stessi che l’alleanza con Berlusconi è finita, hanno chiuso l’unico ponte che avrebbe potuto portarli ancora una volta in Parlamento.

Penso che i patrioti che hanno fatto l’Italia dal Trentino alla Sicilia, stiano sperando che il partito anti-italiano per eccellenza non risieda mai più nella maggioranza a Roma, ma dato che siamo in un paese libero, possono pure riunirsi quanto vogliono a Vicenza, bellissima città del Veneto, mia regione.