lunedì 30 gennaio 2012

Padova, chiedeva i soldi al Comune. Pensionata aveva 14 case


Non c'è solo Cortina. La guerra all'evasione in Veneto la si fa anche in città. E fa vittime illustri. Succede per esempio a Padova, dove la Guardia di finanza ha sscoperto duemila falsi poveri. "Cittadini fiscalmente disonesti", così li hanno definiti le Fiamme gialle.

Il caso più clamoroso è quello di una pensionata che nascondeva al fisco una villa con piscina e 14 immobili, tutti affittati in nero. La donna, 70 anni e residente a Pontevigodarzere, era la classica insospettabile. E invece aveva evitato di dichiarare canoni di locazione riscossi per quasi 300mila euro. E non è tutto. L'anziana aveva anche chiesto all'amministrazione pubblica sgravi e agevolazioni riservati alle persone in difficoltà economica. Cioè, affermava di essere tra i meno abbienti. E l'amministrazione le aveva creduto, concedendole nel 2011 prestazioni economiche assistenziali e dichiarandola indigente. Peccato che intanto si intascava quasi 5 mila euro di affitto.

Insieme a lei tanti altri evasori, di cifre meno ingenti ma comunque sostanziose. Insomma, dopo Cortina tutto il Veneto si muove per conatrastare il fenomeno. Quasi 60 le municipalità coinvolte nell'operazione antievasori. L'ex procuratore di Treviso Antonio Fojadelli ha rilanciato l'idea di pubblicare nomi e cognomi degli evasori: "Siccome la minaccia della pena non è sufficiente, bisogna utilizzare anche l'arma della vergogna pubblica".

Sollecitazione condivisa anche dal consigliere regionale veneto dell Idv Gennaro Marotta che, come riporta il Corriere del Veneto, ha chiesto che venga messo on line l'elenco degli evasori totali: "In Grecia l'hanno chiamata la "lista della vergogna" - ha sottolineato Marotta -. Hanno pubblicato l'elenco di 4.152 evasori fiscali, che devono alle casse pubbliche 15 miliardi di euro. Loro sono messi male, al loro livello speriamo di non arrivarci mai, ma perché non li imitiamo su questo fronte? Perché non pubblichiamo on line l'elenco degli evasori totali italiani? Non ci trovo nulla di male che i cittadini sappiano, finalmente, chi aggira le regole e frega il prossimo. Sapere che il vicino di casa non ha mai pagato una lira, pur avendo case e macchine, farebbe arrabbiare più di qualcuno, costringendo chi ha frodato per anni tutta l'Italia e tutto il Veneto a cambiare registro. Se lo spauracchio di vedere il proprio nome in un elenco su internet dovesse cambiare le cose, pubblichiamolo subito".

Affaritaliani