domenica 13 novembre 2011

A.A.A. Sovranità popolare cercasi.


di Ketty Iannantuono

La sovranità appartiene al popolo.

Questo recita l’art. 1 della Costituzione italiana che, alla BCE piacendo, al momento dovrebbe essere ancora in vigore. Ma siamo davvero convinti che sia così?

La sovranità appartiene davvero al popolo? O piuttosto le è stata pian piano soffiata da abili borseggiatori?

Nel dicembre 2005 il nostro stimatissimo ministro per la semplificazione normativa, il sempre rubicondo Roberto Calderoli, propose una legge (la n. 270) che modificò il sistema elettorale italiano, introducendo la disciplina attualmente in vigore. Ogni scarafone è bello a mamma sua, di solito. In questo caso, però, neppure mamma Calderoli riuscì a trovare parole lusinghiere per questa mostruosa Creatura, se non «porcata».

Grazie al ben noto Porcellum (nomignolo affettuoso dato alla legge elettorale dal politologo Giovanni Sartori), l'elettore italiano si limita a votare solo per delle liste di candidati, senza possibilità alcuna d'indicare preferenze. L'elezione dei parlamentari, pertanto, dipende completamente da graduatorie stabilite dai partiti; risulterebbe senz’altro molto interessante indagare con quali strettissimi criteri di meritocrazia queste vengono stilate. Inoltre è permesso che una singolo candidato venga eletto in più collegi e possa quindi scegliere in quale collegio convalidare l'elezione, rendendo in questo modo nominato anche il primo dei non eletti. Questo sistema delle meraviglie, insomma, da una parte blocca le liste, in una logica all-inclusive per la quale per scegliere uno ti cucchi anche tutto il resto e, dall’altra, permette il ripescaggio di figuri che non ci si era proprio sognati di preferire.

L’elettore, in sostanza, di sicuro vota ma sceglie poco, quasi nulla.

Questo almeno finora, e cioè fino al coup de theatre che, dopo quasi vent’anni, porta mr B. fuori dalle scene. Il passo indietro –alle quinte?- di Berlusconi è sicuramente un evento da festeggiare. Purtroppo, però, questo non sta a significare un ritorno di sovranità al popolo. La capacità decisionale dei cittadini, anzi, al momento pare del tutto sospesa. L’economia ha commissariato la politica e ha scelto per lei: largo ai tecnici –economisti- che risolveranno finalmente una situazione ingestibile dai politici notoriamente corrotti, incapaci, delinquenti, cialtroni. Gli stessi che, mantenendo in vigore il Porcellum, non permettono ora di rimettere al volere popolare la scelta di un nuovo governo politico.

In un modo o nell’altro, si spera in tempi brevi, saremo chiamati al voto. In quel momento sarà importante ricordare questi momenti e tutelarsi perché non accada ancora. La classe politica rappresenta il popolo: non può essere dequalificata in alcun modo o, inevitabilmente, lo sarà anche il popolo stesso. Bisognerà tenersela stretta un po’ meglio questa sovranità popolare.