domenica 13 novembre 2011

12\11\11, ore 21:42 - La fine del ventennio breve


di Marco Formichelli


Non sapremo mai se la data palindroma 11\11\11 porti realmente sfortuna ma una cosa è certa: è stata la vigilia di una liberazione che la nostra nazione attendeva da quasi un ventennio. Il termine, usato di consueto per indicare gli anni sotto la dittatura fascista, non è usato certamente a caso. I tempi sono cambiati, oggi le dittature "dure e pure" sono abbastanza anacronistiche in un mondo occidentale sempre più avanzato, e si è cosi arrivati alle dittature camuffate, nascoste da telecamere e una finta libertà di opinione che, in ogni caso, è impossibile da abbattere.
Il racconto della serata di ieri è degno della Storia con la S maiuscola, come sosterrebbe Manzoni: lancio di monetine, cori, urla e urlacci, con tanto di boato finale in pieno stile finale dei mondiali 2006 sono stati il degno contorno di una notte di Storia in cui noi italiani, diciamocelo, non siamo riusciti a contenere la nostra indole fortemente folkloristica. Ricordate piazzale Loreto? E la fine di Craxi? Ora ricorderemo anche la fine di Berlusconi, secondo un copione che non cambia mai ma si aggiorna di volta in volta.

Fine di un epoca?
Probabilmente, non ne saremo certi fino alla fine, Berlusconi è giunto alla sua fine politica. Dopo 17 anni in cui ha avuto contro un opposizione fantoccio, incapace in anni e anni di governo di creare una legge contro il conflitto di interessi che avrebbe interrotto gran parte dei problemi a monte, è servito l'intervento dei mercati, delle Banche, dell'Europa per estirpare quel cancro di malcostume e di indecenza che il premier e il suo esecutivo rappresentava per questo paese e per l'eurozona. Se Berlusconi si è fatto da parte non è stato per il PD, per la Lega (can che abbaia non morde, recita un antico adagio popolare), né per gli italiani stessi. Ieri abbiamo avuto l'ennesima dimostrazione dell'incapacità di un paese intero di ribellarsi, di cacciare un "dispotico tiranno" con la forza delle manifestazioni. E' servito l'avvento di interessi maggiori, di quegli interessi economici che oggi comandano il mondo, a far riflettere Berlusconi sul burrone dinnanzi a cui si stava ponendo, con una speculazione finanziaria che rapidamente stava erodendo il suo patrimonio a partire da Mediaset.
Magari tra 1 anno rivincerà le elezioni, chi può dirlo, ciò che è certo è che i libri di storia ci insegnano che un declino, una volta iniziato, raramente si riconverte in trionfo!

Oggi l'esecutivo Monti
E' atteso per questa sera il nuovo governo Monti. Un governo che in poco tempo dovrà riuscire dove la più grande maggioranza della storia repubblicana ha fallito, con gli stessi politici che hanno mostrato la propria incompetenza in questi ultimi 3 anni e non solo. Cambieranno davvero le cose infarcendo il governo di esimi professoroni? La speranza è quella di vedere il paese risorgere o perlomeno risollevarsi dal baratro in cui la dittatura delle telecomunicazioni controllare ci ha portato. Si sente ripetere di continuo che dalla padella siamo passati alla brace, che da oggi il paese è in mano a una lobby ancor peggiore delle massonerie nostrane, ma è pur vero che le banche, per funzionare, hanno bisogno di un'economia mobile, l'esatto opposto della cristallizzazione attuale, perciò in ogni caso qualche miglioramento ci dovrà essere!

I festeggiamenti dureranno poco...
E' affascinante guardare il video della gioia italiana di ieri sera. Una gioia incontenibile, irrefrenabile, di gente esasperata dal crollo della nostra economia a cui (è doveroso dirlo) era sicuramente mista una buona quantità di persone che fino a ieri non aveva il coraggio nemmeno di esporsi contro il governo e che credeva che, in fondo, andasse bene così.
Ora l'Italia è attesa da una fase di "lacrime e sangue" che scontenterà tutti ma del resto per risalire la china bisogna affrontare sacrifici, quei sacrifici affrontati in maniera inetta dall'esecutivo appena andato via, tra tagli lineari e l'assenza di un piano industriale di ricrescita (o rinascita?) del paese. Molti partiti hanno accettato di prendersi la responsabilità, altri no come ad esempio la Lega. Diciamolo a chiare lettere: anteporre l'interesse del proprio partito gravando sulle spalle degli italiani stessi è vergognoso!! Dopo aver vegetato all'ombra del Cavaliere per anni e anni senza ricavare nulla è ridicolo mostrare la propria verve contestatrice ora che il paese ha bisogno solo e soltanto di una coesione forte e di trovare misure giuste e condivise. Del resto si sa, dopo 3 anni e mezzo di nulla, a noi italiani bastano pochi giorni da leoni per dimenticare tutto.

Ci attende un futuro nebuloso, costellato di belle speranze. Si spera che qualcosa cambi così come lo si sperava alla fine della Prima Repubblica, si spera di estirpare il berlusconismo e i suoi strascichi in pochissimi attimi. Sognare non costa nulla e intanto ieri sera si è avverato il sogno più duraturo di milioni di italiani... Per ora, in fondo, va bene così!