lunedì 10 ottobre 2011

Napoli: suore dell'Ordine del Buon Pastore sfrattano 300 bambini da una scuola media.


di Martina Strazzeri

Le suore dell'Ordine del Buon Pastore hanno dato lo sfratto alla sede centrale della scuola Belvedere, situata nel quartiere Vomero di Napoli. La causa sarebbe da reinvenire nei ripetuti ritardi nei pagamenti del fitto da parte del Comune di Napoli. Così, ora all'incirca 300 alunni non potranno frequentare più la loro scuola. Secondo alcune voci, le suore vorrebbero trasformare l'edificio scolastico in un B&B.
Le polemiche non si sono fatte attendere: «La Chiesa non paga la crisi, e questo non è giusto». Così recitano gli striscioni messi fuori dalla scuola. E ancora: «Se le suore sfrattano i bambini sono peggio della Gelmini».
Un presidio è stato attuato dagli attivisti di Reclaim, una rete urbana contro la crisi: «La Chiesa, che ha già mille privilegi, non paga la crisi, a differenza delle famiglie, degli studenti, dei precari. Ora basta».
Gennaro Fossataro, preside della scuola Belvedere, ha così commentato la notizia: «Le dico un dato nella succursale di vico Acitillo, dove inizialmente c'erano poco meno di 500 studenti, ora, dopo la chiusura della nostra sede centrale di via Belvedere, siamo costretti ad ospitare oltre 800 studenti. Abbiamo dovuto affrontare non poche difficoltà e disagi, noi e anche le famiglie. Lamentavano il ritardo nei pagamenti da parte del Comune, l'attuale amministrazione ha tentato di trovare una soluzione, ma le suore non hanno voluto sentir ragione». Le suore sono di poche parole, visto che si sono limitate ad un breve commento alla stampa: «Confermiamo che c'é stato lo sfratto. Non abbiamo progetti e non ne vogliamo parlare».
Gli attivisti hanno chiesto che la scuola «ritorni alla sua sede centrale in via Belvedere e che venga impedita la costruzione di un'opera speculativa come un albergo in via Belvedere». Tra questi, figura anche il consigliere comunale, Pietro Rinaldi, eletto nella lista civica 'Napoli e' tuà che ha sostenuto la candidatura di de Magistris, che ha detto: «La crisi sta colpendo tutti e tutti stanno facendo sacrifici non è giusto che gli enti ecclesiastici non partecipino a questi sacrifici».