domenica 22 gennaio 2012

Uno su mille ce la fa


di Roberto Carroll

Finisce sulla prima pagina dell’Eco di Bergamo la fiabesca avventura politica di Tony Iwobi, trentacinquenne di origini nigeriane, militante della Lega Nord, divenuto nuovo assessore ai Servizi sociali nella giunta Comunale di Spirano, paesino della bassa bergamasca.


“Tony è sempre stato il nostro volano. Nero e leghista? Ricordo a tutti che è stato lui ad accogliermi nella Lega. Tony è leghista da molto prima di me”, spiega il sindaco ai lettori. Ed il nuovo assessore dichiara: “ La lega? Ho abbracciato il suo progetto nel 1993 quando predicava il federalismo. Arrivavo dalla Nigeria, una nazione federalista e m piaceva quell’idea”. Nel quadretto che segue veniamo informati dell’arrivo di Tony nel nostro paese, dei suoi duri primi tempi “Quando sono arrivato qui più di trent’anni fa ero super controllato. I poliziotti venivano a casa mia due volte la settimana, oggi che fine hanno fatto i controlli?”(una dichiarazione all’insegna dell’ordine, legalità, sicurezza che la saggezza bergamasca traduce con un: fò da i ball i terun…), del rapporto umano che vive con i compagni di Partito, del suo sentirsi cittadino del mondo, del suo matrimonio con una donna bergamasca, del suo essere nonno, del suo lavoro presso l’ospedale di Treviglio dove gestisce con una sua ditta i sistemi informatici dell’ospedale. Insomma è una vera e propria favola a lieto fine, degna di far parte di quella mitologia designata come “Il sogno americano”.

Certo, lascia un po’ di perplessità od un che di inquietudine vedere un nigeriano militante nella Lega, un partito che non abbraccia propriamente la fratellanza tra i popoli, soprattutto se hanno la cattiva abitudine di essere estranei al suolo del sole delle Alpi; un Partito che ha sempre fatto dei distinguo sulle appartenenze territoriali in quanto “ i negri sono negri” e se proprio li si vuole aiutare che aspettino gli aiuti a casa loro. Insomma, quando gli è andata bene, gli africani sono stati etichettati ( e la cultura in merito non è cambiata) come scansafatiche, pataccari che rovinano il commercio agli onesti mettendosi sui marciapiedi di Bergamo a vendere i loro oggetti senza pagare le tasse. Quando invece si è voluto elevare il tono culturale le etichette son divenute quelle di papponi e spacciatori.

Va dunque in merito al buon Tony l’aver trovato un proprio posto al sole in mezzo a tanta diffidenza. Parafrasando una nota canzone si convalida che “Uno su mille ce la fa”.

Ma come si comporterà l’assessore quando avrà a che fare con i discorsi tipici della base? Quella base che appunto dipinge le persone di colore o di altre etnie con gli appellativi citati sopra? Tacerà? Dirà che non si può fare di ogni erba un fascio e che le persone vanno valutate più individualmente che collettivamente? Vivendo nelle zone immagino che le risposte a tale difese siano del genere “Lascia perdere te, che sei diverso agli altri. I neger son quasi tutti come diciamo noi…guardati attorno…è pieno di battone nigeriane e proprio nel Comune dove stai tu…”. Oppure i leghisti argomenteranno in diverso modo? Se fosse quest’ultima ipotesi, ebbene toccherebbe ricredersi sulla Lega ed in tal caso pensare che i Borghezio, i Salvini, i Calderoli siano come li dipingeva berlusconi: elementi folkloristici e nulla più.

Il rischio di commentare questa vicenda è di essere etichettati come razzisti all’incontrario. La prima obiezione con cui ci si dovrebbe confrontare sarebbe: perché, secondo te un nero non può appartenere alla Lega? Ecco, io mi troverei a rispondere: no, se ha dignità per ciò che il colore della sua pelle rappresenta non può esserlo.

Non può esserlo perché diventa la macchietta di se stesso: benessere, integrazione, successo, carriera politica da parte di quelli che in tutti questi anni hanno fomentato l’odio verso i meridionali prima e gli extracomunitari dopo, gli stessi che hanno introdotto il reato di clandestinità ma al contempo hanno sfruttato col lavoro irregolare proprio i clandestini; gli stessi che riempiono le chiese e pregano le loro numerose Madonne ma vorrebbero prendere a cannonate le carrette del mare. In mezzo a tutti, sì: ma non tra loro.

Ecco, un nero leghista mi lascia davvero perplesso. Non posso fare a meno di associarlo a Michael Jackson che col passar del tempo si sbiancò. Urge dibattito.