venerdì 6 gennaio 2012

Se il boss minaccia il giornalista: "Pensa alla famiglia e non rompere..."




Una lettera di minacce dal carcere. Mittente un boss della 'ndrangheta, con intimidazioni inquietanti. E' stata indirizzata a Nicola Lopreiato, capo servizio della Gazzetta del Sud a Vibo Valentia, da Leone Soriano, attualmente detenuto e ritenuto dagli investigatori il capo dell'omonima cosca di Filandari.


Invece di rompere ogni giorno con la cosca Soriano, che non esiste e non è mai esistita - è scritto nella lettera spedita dal carcere di Cosenza - pensa di più alla tua famiglia che è meglio per tutti". "So che finirò in tribunale anche per questa lettera - ha scritto ancora Soriano - ma devi finirla di rompermi i .... Mi hai fatto passare per un morto di fame ma non lo sono. Ho vinto due milioni di euro al gratta e vinci ma non ti dico in che banca sono". Nella lettera, composta da due pagine, Soriano se la prende anche con esponenti delle forze dell'ordine ed ex amministratori comunali di Filandari.

Nel novembre scorso Soriano era stato arrestato, insieme ad altre nove persone, nell'ambito dell'operazione "Ragno" coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dai carabinieri contro la stessa cosca. Le accuse sono di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento, incendio, detenzione e porto abusivo di armi e di esplosivi, aggravati dalle modalità mafiose. Nel provvedimento si contesta anche il reato di minacce contro alcuni carabinieri e giornalisti, tra cui lo stesso Lopreiato. Nelle carte dell'inchiesta, investigatori ed inquirenti hanno evidenziato come la cosca Soriano avesse assoggettato non solo Filandari, ma anche alcuni centri vicini.

Intorno a Lopreiato la solidarietà dei suoi colleghi. E anche del presidente della Regione Calabria, Scopelliti, che esprime "solidarietà a lui e alla famiglia".