sabato 19 novembre 2011

Berlusconi no Monti no



Italiani, ma cosa vogliamo realmente?

Negli ultimi anni, con particolare riguardo agli ultimi mesi,abbiamo assistito ad una radicale degenerazione della “nostra” classe politica. E' evidente a tutti la tipologia di dialettica che è stata utilizzata dai nostri rappresentanti politici,che hanno dato luogo ad un siparietto di volgarità e provocazioni inaudite.

Abbiamo tollerato un Presidente del Consiglio capace di minare costantemente le istituzioni,di occuparsi dei suoi interessi senza il minimo riguardo nei confronti nostri e della Costituzione italiana, di azzerare la credibilità del nostro Paese all'estero, di portare in politica autentiche professioniste di letto. Abbiamo dovuto sopportare la non prima e non ultima sgradevole e offensiva uscita di Berlusconi al G20 affermando, davanti al mondo intero, che l'Italia non patisce la crisi, che i ristoranti sono colmi e gli aerei non hanno posti liberi.

Ci rendiamo conto davvero di cosa abbiamo subito in questi ultimi anni? Un'operatività nulla dell'ultimo Governo Berlusconi ci ha portato nel baratro (parole della Marcegaglia). Spread alle stelle (575), Piazza Affari ingolfata e quasi sempre negativa alla chiusura. Ma la svolta è arrivata. Non certamente, come il Pdl e compagni (per non chiamarli seguaci) del Cavaliere sostengono, per un atto di responsabilità di quest'ultimo, ma perchè ormai nessuno poteva più sostenere un personaggio negativo di questa caratura.

Il Presidente della Repubblica,Giorgio Napolitano, ha saputo, con grande maestria e fedeltà alla Costituzione, gestire questa delicata fase, affidando il ruolo di Capo di un nuovo esecutivo al Professore Mario Monti. E sottolineo Professore.

Monti ha dei trascorsi di un certo livello: Professore e Rettore della Bocconi, Presidente della Commissione(Ue), Presidente della Commissione Europea.

Insomma un curriculum di tutto rispetto.

Saranno pure, lui, Passera o altri, personalità che sono state legate o sono legate al mondo della finanza. Quindi? Gente necessariamente disonesta? E' brutto vedere il marcio sempre e a priori ovunque. Se non erro l'attuale ministro dello sviluppo si è dimesso dalle precedenti mansioni.

Si presenta con sobrietà ed eleganza nella nuova e inedita veste di Premier, Mario Monti. Ma diciamoci la verità. Eravamo abituati a seguire un discorso, quello che il neo Presidente del Consiglio ha esposto alle Camere, approfondito, realistico, curato e senza banalità e promesse utopiche e surreali?

Non era forse Berlusconi che aveva quasi promesso all'Italia che l'avrebbe radicalmente detassata? Utopia ovviamente.

Eppure, nemmeno il tempo di operare, che il Governo Monti si trova con il fiato sul collo. L'uomo dei poteri forti, delle banche e della finanza, fascista, e chi più ne ha più ne metta.

Ma cosa vogliamo,allora,veramente? Vogliamo Superman, Dio, Harry Potter?

La stampa, di qualsiasi genere e schieramento, si è prodigata in questi giorni a parlare di conflitti di interesse,di inciuci, di anti-democrazia.

Ma non siamo mai contenti?

Non siamo soddisfatti che un uomo pericoloso come Berlusconi non ricopra più una carica nobile e importante come quella di Presidente del Consiglio ?

Adesso il bersaglio deve cambiare necessariamente?

Mi chiedo come l'Italia e gli Italiani tutti possano credere in una ripresa se distruggono qualsiasi personaggio a priori, nonostante, scusatemi non credo sia solo una mia opinione, il Professor Monti abbia portato una dialettica e un approccio al programma politico e di governo differente.

Cerchiamo di fare chiarezza caro corpo elettorale. Perchè in realtà con queste affermazioni e questo pregiudizievole ostruzionismo, non facciamo altro che tirarci la zappa sui piedi e avvicinare il rischio, tutt'altro che lontano in verità, di riportare al potere Berlusconi.

Diamo fiducia al Governo Monti. Attendiamo che porti al Parlamento le proposte del suo esecutivo e poi saremo in grado di valutare.

Una dato è certo; il clima politico è più sereno, si sente maggior competenza di chi ci governa e si avverte la voglia di cambiare, o tentare di mutare, qualcosa di importante.

A Monti il resto...