sabato 19 novembre 2011

Mondo del lavoro e neolauereati: 6 mesi senza un posto in un momento critico


di Alessandro Bovo


In un Paese in cui il parlare di crisi economica è all’ordine del giorno, ci arrivano dati preoccupanti sull’accesso del mondo del lavoro per i giovani.

Non è una novità che quasi due milioni di giovani, laureati e non, rimangono a casa per la mancanza di disponibilità nei posti di lavoro.

Se i neo diplomati di un istituto tecnico devono attendere quasi un anno prima di trovare un posto, per i neo laureati, più triennali che magistrali, è ancora più difficile.

Le ultime statistiche, condotte dall’Università di Milano e dal professor Marcello Fontanesi, mostrano che per trovare una sistemazione fissa i giovani devono attendere quasi un anno, e l’occupazione scende dal 39,4% del 2009 a 38% del 2010.

Inoltre si evidenzia anche un aumento di laureati triennali che decidono di proseguire gli studi, nella speranza di aver più possibilità nel nuovo mondo che li aspetta.

Così i giovani laureati si trovano a dover accettare uno stage, il più delle volte non remunerato, o un tirocinio con un povero rimborso spese.

Oggi, uno studente uscito dall’università con una laurea in Scienze Informatiche, deve attendere almeno due mesi: due mesi di silenzio da parte delle aziende che, crudeli, non si sprecano di inviare una mail di rifiuto.

Invia quasi quaranta curricula, tiene venti colloqui, in cinque viene anche trattato come una nullità, senza aver mai una risposta positiva.

Dopo otto mesi finalmente un’azienda che non ha nulla a che fare con le sue conoscenze lo assume, in prova per sei mesi naturalmente. E per duecento euro al mese di rimborso spese.

Quanto ci vorrà a quel ragazzo, prima di trovare un posto degno della sua istruzione, posizione fissa e con uno stipendio vero con il quale sopravvivere nella società odierna?

Mi è capitato di vedere la selezione dei curricula in un Mc Donald’s: le domande di assunzione scartate non vengono messe da parte, bensì strappate e gettate direttamente nel cestino. E noi che volevamo una risposta, anche se negativa…

L’accesso al mondo del lavoro non è mai stato semplice: ci sono sempre colloqui che non vanno, il panico e la tensione di trovarsi davanti un possibile futuro capo sono elementi che possono creare problemi e rischiare di far brutta figura, ma oggi più che mai vediamo che una postazione fissa all’interno di un’azienda è quasi impossibile.

Pare difatti che il lavoro assicurato sia riservato solo ai figli di uomini ricchi o influenti politicamente.

Viva la meritocrazia!