di Piefrancesco Sozio
Ieri abbiamo ancora ricevuto l’ennesimo bollettino sulle morti bianche in Italia.
Sono morte 4 persone per incidenti sul lavoro: un trentaquattrenne è rimasto folgorato in un cava di marmo presso Torano, nell'incidente sono rimaste ferite gravemente altre 2 persone. Un operaio di un'azienda d' acquedotti palermitana, è stato ucciso da un getto d'acqua che lo ha proiettato per diversi metri di distanza. Invece a Roma un' altro operaio è rimasto vittima di un'incidente mortale: una lastra d'acciaio proveniente dall'impalcatura del cantiere gli è caduta addosso. L'ultimo invece muore nei pressi di Cosenza mentre lavorava sull'A3.
Notizie all'ordine del giorno che però vengono prese sempre meno in considerazione dai media e soprattutto dai TG, che costantemente prediligono sevizi su orsetti dolci che si rotolano al posto che parlare dei veri problemi che affligono l'Italia.
Le stime alla fine del 31 ottobre, proveniente dall'osservatorio di sicurezza del lavoro VEGA, sono raggelanti:
dall'inizio del 2011 sono morti per incidenti sul lavoro ben 460 persone, quasi 20 casi in più rispetto all'anno passato; cifre che fanno riflettere, anche perché a differenza di quanto si può pensare, al primo posto nella classifica delle regioni non c'è la Sicilia piuttosto che la Campania, bensì c'è la Lombardia! Seguita da Piemonte e Toscana; le città più colpite sono Brescia, seguita da Torino e le cause più frequenti sono la caduta dall'alto insieme ai mezzi in movimento.
Insomma una situazione insostenibile verso la quale va rivolta una maggiore e seria attenzione.