di Alessandro Bovo
Nuovo è sempre meglio? Non si può mai dire.
Il 63esimo governo si apre con un ritorno al passato, reintroducendo l’ICI tolto dalla precedente legislatura, che farebbe entrare nelle casse dello Stato una somma pari a circa trentacinque miliardi di euro.
Voci di corridoio parlano anche di una nuova patrimoniale, che sarebbe un buon passo in avanti se giusta: possiamo palesemente affermare che una legge tendente a chiedere più soldi ai “poveri>” rispetto che ai ricchi è molto ingiusta, soprattutto in un momento delicato e critico come quello che stiamo oggi vivendo.
Ma perché allora è stata approvata, tempo addietro? Generalmente perché per i voti e i soldi si tende a fare di tutto, dal punto di vista di molte persone, spesso influenti.
Così ci troviamo a dover pagare anche per loro, che mentre viaggiano in SUV per città noi fatichiamo a comprare un’utilitaria.
I tecnici incaricati di portare l’Italia fuori dalla crisi o almeno fino alle elezioni del 2013 si guadagneranno la stima e l’appoggio dell’italiano medio studiando una strategia economica che non colpisca solamente i poveri, già appesantiti dall’ormai possibilissimo ritorno della tassa sulla prima casa e le già troppe tasse.
Non sarà compito facile, ma già con lo scioglimento della riserva oggi, la borsa di Milano ha avuto un attimo di respiro, anche se meno positivo di quello che avevano sperato gli azionisti.
Ma cosa pretendiamo? Che la crisi si risolva subito, il giorno del giuramento del neo Presidente Monti?
Gli italiani vorrebbero questo, ma si rendono conto che è impossibile, vista la difficoltà. I sondaggi indicano la speranza della maggioranza degli italiani a un Governo Monti capace di risollevare l’Italia, di mostrare che il Belpaese vivo solo nei ricordi dei pochi un giorno non lontano tornerà a spendere in Europa.