martedì 3 gennaio 2012

Flop cinepanettone, flop Grande Fratello. La vendetta del buon gusto degli italiani è servita


di Andrea Avitabile

per Il Qualunquista(.it)

Anche quelle epoche apparentemente intramontabili possono conoscere un declino, una discesa inarrestabile destinata a colmare con l’inevitabile archiviazione storica. Nel caso del cinepanettone e del Grande Fratello, se tutto dovesse andare come da trend (incrociamo le dita), potrebbe essere l’archiviazione di uno dei capitoli più tristi e deprimenti non solo dello spettacolo (?), ma di un’intera concezione di intrattenimento propinata agli italiani con un’aura di presunzione e facile fruibilità da un’industria, appunto quella mediatica, che ha avuto l’unico scopo, soprattutto nell’ultimo ventennio, di incrementare i propri profitti offrendo allo spettatore un servizio povero di contenuti, a basso costo di realizzazione e, soprattutto, assolutamente privo di creatività artistica e intenzione pedagogica.

Contrariamente all’opinione diffusa, anche il “fare televisione” richiede un minimo di vocazione artistica. O almeno dovrebbe. Inutile rammentare, invece, il ruolo dell’inventiva nella produzione cinematografica: ruolo soltanto teorico nei film di De Laurentis, Vanzina e compagnia bella. Nonostante l’estenuante ed irritante ripetitività di registro che contraddistingue sia il reality show per eccellenza sia l’appuntamento annuale del cinepanettone, questi due prodotti mediatici (e definendoli in questo modo gli faccio un complimento) hanno riscosso nell’arco degli anni un successo non indifferente in termini di riscontro da parte del pubblico. Seppur in misura, anno dopo anno, sempre inferiore.

Ma non si era mai arrivati fino al tracollo odierno! Un calo degli ascolti senza precedenti, sia per il Grande Fratello, sia per il cinepenattone, tanto che il primo rischia di essere cancellato dai palinsesti, mentre il secondo ha conosciuto un crollo degli incassi tanto incredibile quanto inaspettato. E non mi vengano a dire che lo scarso successo di “Natale a Cortina” sia legato alla crisi. Se fosse stato realmente così, anche “Sherlock Holmes”, campione d’incassi di queste feste natalizie, ne avrebbe pagato le conseguenze. La crisi investe tutti, a prescindere dai gusti cinematografici. Non trovate?

Qualcosa sta accadendo. Quel senso del gusto per l’estetica degli italiani, atrofizzato per fin troppi anni, forse sta finalmente riemergendo in tutto il suo splendore, rivendicando con rabbia il suo indennizzo dopo essere stato inconsapevolmente e magistralmente anestetizzato. In questi termini, forse, la figura dello spettatore è vista in misura fin troppo passiva. Non ci sono dubbi, anche quest’ultimo è colpevole del marciume al quale qualche occhio ancora oggi assiste. Ma il fatto che sempre più persone iniziano ripudiare le “Vacanze per menomati mentali”, così come le ha definite il regista Quentin Tarantino, e che dinanzi agli sghignazzi di Signorini e agli accoppiamenti di imbecilli e puttane in calore, cambino canale è già un primo e forte segnale. A forza di odorare merda, molti italiani erano finiti con il dimenticare quale fosse l’odore della cioccolata. Ora la purga è iniziata. Gf, cinepanettone: siete stati nominati! Da chi? Dagli italiani. Le eliminazioni non finiscono qui: alla prossima puntata!

Andrea Avitabile