sabato 14 gennaio 2012

“Coop non venderà più calze made in Serbia”


Coop, il principale attore sul mercato italiano della grande distribuzione organizzata, potrebbe non escludere l’adesione al boicottaggio. Lo ha dichiarato Giovanni Monti, vicepresidente di Coop Adriatica al quotidiano online Ravenna&dintorni: “A livello formale è possibile che Coop non accetti più come fornitore chi decide di delocalizzare a discapito del territorio. Per i prodotti non alimentari – specifica – gli accordi con i fornitori sono presi da Coop Italia. Certo è una decisione politica che richiede di essere ponderata con cautela e mediata dalle istituzioni locali, anche perché coinvolgerebbe non solo un supermercato, ma tutto il sistema Coop”. L’eventuale decisione di terminare i rapporti con i fornitori della Golden Lady non sarebbe comunque aliena alla politica di Coop Adriatica, visto che l’85% dei prodotti che vende sono italiani e il 53% proviene dalle regioni in cui si trova la cooperativa. Se attuata, questa misura arrecherebbe un duro colpo alla Golden Lady, da sommare alle singole azioni dei tanti consumatori solidali con le lavoratrici, in procinto di perdere definitivamente il lavoro.

La data del 14 marzo è quella fissata per il licenziamento collettivo. Rimangono due mesi, davvero pochi per tentare di imprimere una svolta a una situazione che non lascia intravedere nulla di buono all’orizzonte.

In verità il tempo ci sarebbe stato. È dal 18 febbraio 2011 che la proprietà della Golden Lady ha firmato il primo accordo con il quale si impegnava a garantire la ricollocazione del sito produttivo e a tutelare le lavoratrici, finché non si fosse fatto avanti un compratore. Da quella data più nulla, se non vaghe e vane promesse.