mercoledì 14 dicembre 2011

Salvare capre e cavoli


di Elena Spadafora

Dopo la conferenza stampa lacrime e sangue, che ci aveva fatti spaventare un po' tutti, il governo
Monti tenta di aggiustare il tiro: ulteriori modifiche sul piano delle pensioni, Imu calcolata in base
al reddito, tagli per le Province e, a quanto pare, anche per i parlamentari e vari altri provvedimenti volti ad accontentare gli scontenti. La cosa che lascia perplessi è il repetino cambio d'umore di questo governo, la sua doppia faccia alla Dr. Jekyl e Mr Hyde che da un lato terrorizza e dell'altro ti prende a pacche sulle spalle, da un lato decide di prendere decisioni necessarie a costo dell'impopolarità, dall'altro abbozza un sorriso.

Come fa notare Susanna Camusso, in una sua dichiarazione sulle operazioni del Governo, di patrimoniale non si è ancora mai parlato, né di altri provvedimenti che possano in qualche modo
intaccare i grandi capitali italiani. Da tutto ciò se ne deduce che, se da un lato il governo Monti ha compreso che l'unica vera vittima di quella manovra sarebbero stati gli italiani, dall'altro torna ad evitare di pestare i piedi ai grandi elettori, cercando di dare un colpo al cerchio ed uno alla botte.

Del resto questo governo dovrà pur far i conti col suo istinto di sopravvivenza: un governo tecnico, messo lì ad hoc per risanare ciò che altri hanno rovinosamente amministrato negli ultimi
vent'anni, non ha una maggioranza che l'appoggi, di questo dovremo farcene una ragione. C'è chi grida al governo autoritario, c'è chi è nostalgico del passati -nefasti- splendori, c'è chi spera che Monti si comporti come un moderno Robin Hood e chi prega perchè yatch e ville al mare rimangano invisibili alla manovra, ma di tutti nessuno mette a fuoco il centro della questione: questo governo non è né di destra né di sinistra, non sta portando avanti nessuna manovra ideologica, chiamiamola così, sta solo chiedendoci di turarci il naso e di mandar giù l'amara medicina, perchè senza la cura non c'è guarigione. E del resto, mi pare che questa manovra, bella o brutta che sia, sia la nostra unica chance, dal momento che non esiste ancora nessuna valida alternativa.

Monti non deve piacerci per forza, non è un nostro rappresentante. Come in molti hanno già ampiamente sottolineato, Monti non è stato eletto dagli italiani: sta lì e svolge un compito, un compito oneroso che proprio le imbarazzanti scelte elettorali degli italiani hanno reso necessario, assieme a moltissimi altri fattori di natura economica, e se per portare avanti il suo compito dovrà scendere a compromessi, che lo faccia. Se non potremo avere una manovra giusta, avremo
almeno una manovra efficace.