di Paola Totaro
La rivolta della Camera arriva anche in Senato e la manovra Monti dovrà essere riscritta in quanto “Viola l’autonomia del Parlamento”. Motivo: taglia già da gennaio le indennità ai parlamentari.
Dopo la cancellazione del vitalizio, infatti, tra pochi giorni anche l’indennità verrà quasi dimezzata. Ed è proprio sull’ammontare del taglio che si è aperto il braccio di ferro.
I Senatori hanno chiesto per iscritto, di adeguare le proprie entrate a quelle (degli operai??? no…) degli europarlamentari. In questo modo però, le spese raddoppieranno invece di diminuire!
La commissione Affari costituzionali ha bocciato i provvedimenti del decreto “salva Italia” che riguardano i parlamentari, nello specifico ha espresso parere negativo sul comma 7 dell’articolo 23, dove si prevede che dal primo gennaio prossimo gli stipendi di amministratori, consigliari, sindaci e parlamentari subiscano un abbassamento che li metta in linea con i colleghi europei.
A creare il subbuglio è stata il probabile ricorso ad un decreto ad hoc nel caso la commissione presieduta dal presidente Istat Giovannini, non riesca a depositare lo studio di comparazione entro fine anno.
I Parlamentari gridano all”autodichia”!
Ma vediamo nel dettaglio gli euro in ballo. Oggi l’indennità di un deputato italiano ammonta, al netto della diaria, a 11.704 euro. La media delle retribuzioni dei deputati europei è di 5.339. L’eurodeputato invece guadagna circa 5.900 euro netti e non paga, perché a carico di Bruxelles, collaboratori e rimborsi spese.
I tecnici di Montecitorio hanno calcolato però, che l’adeguamento all’Europarlamento farebbe addirittura raddoppiare i costi della politica. E il Questore di Montecitorio Gabriele Albonetti dichiara: "Dobbiamo parametrarci a un regime molto più rigido e individuare quale sia la soglia effettiva delle indennità nette, perché il lordo non fa testo, la fiscalità è diversa da paese e paese".
Lamberto Dini parla a nome di tutti: “Le nostre retribuzioni sono già sotto la media Ue” e Alessandra Mussolini dalle pagine di “Anna” dichiara: “già togliere il vitalizio è istigazione al suicidio”.
La rivolta della Camera arriva anche in Senato e la manovra Monti dovrà essere riscritta in quanto “Viola l’autonomia del Parlamento”. Motivo: taglia già da gennaio le indennità ai parlamentari.
Dopo la cancellazione del vitalizio, infatti, tra pochi giorni anche l’indennità verrà quasi dimezzata. Ed è proprio sull’ammontare del taglio che si è aperto il braccio di ferro.
I Senatori hanno chiesto per iscritto, di adeguare le proprie entrate a quelle (degli operai??? no…) degli europarlamentari. In questo modo però, le spese raddoppieranno invece di diminuire!
La commissione Affari costituzionali ha bocciato i provvedimenti del decreto “salva Italia” che riguardano i parlamentari, nello specifico ha espresso parere negativo sul comma 7 dell’articolo 23, dove si prevede che dal primo gennaio prossimo gli stipendi di amministratori, consigliari, sindaci e parlamentari subiscano un abbassamento che li metta in linea con i colleghi europei.
A creare il subbuglio è stata il probabile ricorso ad un decreto ad hoc nel caso la commissione presieduta dal presidente Istat Giovannini, non riesca a depositare lo studio di comparazione entro fine anno.
I Parlamentari gridano all”autodichia”!
Ma vediamo nel dettaglio gli euro in ballo. Oggi l’indennità di un deputato italiano ammonta, al netto della diaria, a 11.704 euro. La media delle retribuzioni dei deputati europei è di 5.339. L’eurodeputato invece guadagna circa 5.900 euro netti e non paga, perché a carico di Bruxelles, collaboratori e rimborsi spese.
I tecnici di Montecitorio hanno calcolato però, che l’adeguamento all’Europarlamento farebbe addirittura raddoppiare i costi della politica. E il Questore di Montecitorio Gabriele Albonetti dichiara: "Dobbiamo parametrarci a un regime molto più rigido e individuare quale sia la soglia effettiva delle indennità nette, perché il lordo non fa testo, la fiscalità è diversa da paese e paese".
Lamberto Dini parla a nome di tutti: “Le nostre retribuzioni sono già sotto la media Ue” e Alessandra Mussolini dalle pagine di “Anna” dichiara: “già togliere il vitalizio è istigazione al suicidio”.