venerdì 2 dicembre 2011

E l'evasione fiscale?


di Francesco Zanovello

Alla vigilia del weekend che precede il Consiglio dei Ministri di lunedì, che sarà cruciale per le sorti economiche del nostro Paese, è bene fare una piccola sintesi di quelle che, ad oggi, sono le proposte che (molto probabilmente) ritroveremo nel decreto-legge (immediatamente esecutivo) che il governo emanerà prima della partenza del premier per l'Europa il 9 dicembre, e compararle con le misure adottate dagli altri paesi europei nostri partner (Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna)

PENSIONI

Italia: Deciso l'aumento dell'età di pensionamento (65 ani) per le donne anche nel settore privato. Il Ministro Fornero opta per due possibilità: quella più "light" prevede una identificazione di trattamento uomo-donna dal 2018, aumentando in pratica di un anno ogni due l'età pensionabile; l'altra più "strong" prevede il pareggio uomo-donna già dal 2016, aumentando di un anno ogni anno e mezzo, riducendo così i tempi. Era in ballo anche un blocco delle rivalutazioni delle pensioni (cioè indicizzarle in proporzione alla svalutazione e all'inflazione) cui però i sindacati Cgil e Cisl si sono duramente opposti.

Francia e Germania: età pensionabile aumentata a 62 anni.

Gran Bretagna: età minima salirà a 67 anni dal 2026

Spagna: aumento a 67 anni a partire dal 2027

CASA E PATRIMONI

Italia: è sulla proprietà immobiliare che andrà ad incidere la famosa tassa patrimoniale, ossia la tassa che non colpisce il reddito ma il patrimonio dell'individuo. La nuova Imu (imposta municipale unica) si calcolerà sopra gli immobili, le cui rendite catastali saranno però aumentate forse fino al 15%. Questo per le seconde o terze case. Per la prima casa, invece, l'Imu verrà calcolata in base al reddito personale, scelta ragionevole operata per ragioni di equità.

Francia: l'Ici sulla prima casa si compone di due tasse minori (tassa fiscale e tassa di abitazione), operanti in relazione alla superficie dell'immobile.

Gran Bretagna e Germania: non è presente alcuna tassa sugli immobili, salvo quella da pagare all'acquisto.

IVA

Italia: Il precedente governo aveva già aumentato l'ultimo scaglione dell'Iva al 21%; ora è in discussione anche l'aumento di un punto percentuale dell'iva sui beni di prima necessità. Comporterebbe un gettito vastissimo, ma il governo è titubante perché deprimerebbe le altre tipologie di consumi (semplificando: se si spende di più su pane e latte si spenderà di meno da qualche altra parte, nel vestiario ad esempio).

Francia: sono in discussione aumenti dell'iva su molti servizi e prodotti; per ora l'aliquota base è al 19,6%

Gran Bretagna: aliquota al 20% in cui rientra tutto eccetto libri, giornali e vestiti per ba,bini che sono esentati.

Spagna: per i beni di prima necessità, le medicine e i libri scolastici è al 4%, per tutto il resto l'aliquota è del 18%

Belgio: forse il Paese cui assomigliamo di più. Aliquota al 6% per i beni di prima necessità, al 12% per alcune materie prime, al 21% su tutto il resto.

C'è da chiedersi, però, se solo questi siano i campi dove si possa attuare un intervento statale corposo per rimediare alla nostra crisi del debito sovrano. A ben pensare, in effetti, qualcosa da fare rimarrebbe: mai sentito parlare di lotta all'evasione fiscale?

Si perché negli altri paesi europei è un cavallo di battaglia di molti governi, mentre da noi se ne parla sempre troppo poco, o proprio non se ne parla, dal momento che i governi spesso e volentieri sono espressione di una maggioranza che rappresenta proprio gli evasori fiscali: insomma, non si può chiedere al tacchino di mettersi da solo nel forno!! In Gran Bretagna viene perseguita sia civilmente che penalmente (fino a 7 anni di carcere). In Germania vige un regime di controllo speciale esclusivamente per questo problema, e i cittadini posono denunciare sospetti evasore avviando così procedure di controllo. In Spagna a partire da un'evasione di 120mila euro è previsto il carcere, e la Francia ha creato uno speciale servizio di "polizia fiscale".

In Italia le proposte sono in cantiere, anche se finora non c' stata risposta.

Non bisogna fare i giustizialisti, e nessuno vuole dare vita ad uno Stato Poiziesco alla Orwell, ma in un momento di crisi come questo è giusto che tutti paghino in ragione delle proprie capacità, e solo perché le capacità dell'evasore non risultano all'erario, non vuol dire che non le abbia: bisogna cercarle e andare a prenderle! Il lavoro del Governo Monti sta cercando di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, scontentando più o meno tutti (come è giusto che sia), perché se parla di riforma delle pensioni parla anche di tassa sui patrimoni immobiliari . Dovrebbe però rendersi conto che anziché aumentare l'iva, che in apparenza è una tassa che colpisce tutti perché tutti consumano, in sostanza è una tassa che incide sui redditi più bassi e sui ceti medi, che spendendo di più in consumi rischiano di non riuscire a risparmiare, e rischiano a loro vota di indebitarsi, innescando il processo di regressione sociale da ceto medio a ceto basso. Il governo Monti dovrebbe quindi prima parlare di lotta dura e cruda all'evasione fiscale dei grandi patrimoni, e poi venire a parlare ai cittadini onesti di aumento dell'iva e riforma delle pensioni.