venerdì 23 dicembre 2011

Montezemolo-CaiNano: tanto differenti, tanto simili


di Simone Ferrali


Nella settimana in cui Mubarak è diventato nonno (Ruby è appena diventata madre: perdonatemi il sarcasmo), è avvenuto anche ciò che immaginavo da tempo: Montezemolo ha dichiarato di entrare in politica sin dalle prossime elezioni.

Sia chiara una cosa: il mio giudizio su Montezemolo non è solo negativo come questo articolo farà sembrare; di seguito cercherò di esporre solamente alcune delle tante “cazzate” fatte da Luca Cordero nella sua vita.


L'entrata in politica dell'ex numero uno di Confindustria era prevedibile da tempo, infatti già il 23/11/2010 Montezemolo durante un convegno del gruppo “Italia Futura”, affermò: "E' ora di uscire dal proprio recinto per contribuire al bene del paese; ho il dovere di fare qualcosa per il mio paese. Veniamo da 15 anni di non scelte, l'Italia va ricostruita. Entrare in politica da soli però, non significa niente, ci vuole una squadra. Nel rinnovamento della politica bisogna pensare a tante persone. Il “One man show” è finito: è un discorso culturale che vale anche per me." Poi spinto dai numerosi applausi dei presenti aggiunse: "Quello di imprenditore e quello di politico sono due mestieri diversi, ma il fattore comune deve essere l'attenzione alla società civile."
Nei mesi successivi poi, il patron della Ferrari ha criticato aspramente il comportamento dei politici (in questo caso non posso dargli torto, ahimè) e spesso ha cercato di consigliare loro misure da adottare per fronteggiare al meglio la crisi economica.


Giovedì 22 dicembre, per usare una frase tipica del Cainano, è arrivata l'ufficialità della “discesa in campo” di Luca Cordero. Montezemolo ha dichiarato: "Il prossimo anno occorrerà preparare, in vista del 2013, l’apertura di una nuova stagione della politica italiana. Le prossime elezioni non saranno una tappa di routine, ma un appuntamento storico che dovrà aprire una nuova stagione. La seconda repubblica ha fallito, ostaggio di populismi di destra e sinistra, la politica ha perso progressivamente contatto con i problemi quotidiani degli italiani e con le sfide imposte da uno scenario internazionale difficile, ma anche ricco di opportunità. Alla nuova stagione politica che si aprirà gli italiani vogliono partecipare con spirito civico e passione per ricostruire la nostra democrazia. Ripristinare una politica forte, autorevole e credibile è la vera sfida che ci attende nel prossimo anno. Perchè sarebbe del tutto velleitario sperare, come pure qualcuno fa nelle stanze dei partiti, che tutto cambi affinchè niente cambi."


Bellissimi contenuti, bellissime parole, se il tutto fosse condito con “scendo in campo perché l'Italia è il paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato, da mio padre e dalla vita, il mio mestiere di imprenditore. Qui ho appreso la passione per la libertà”, sarebbero facilmente paragonabili a quelle del Cavaliere pronunciate nel lontano 1994.


Anche perché, Montezemolo non è solo il manager/imprenditore/gentleman di successo che i media descrivono; tanto per incominciare solo “Il Fatto Quotidiano” ha citato il processo nel quale è coinvolto: è accusato nell'inchiesta del Tribunale di Capri per Violazioni urbanistiche, Falso e Depauperamento di bellezze naturali per i presunti abusi edilizi nei lavori di ristrutturazione di Villa Caprile ad Ancapri. Villa Caprile fu acquistata dalla società FISVI Holding SRL di cui Montezemolo possiede il 99 % delle quote; ma il problema per Luca Cordero viene dall'inchiesta parallela a quella del Tribunale di Capri, ossia quella del Tribuna di Napoli, che ha indagato 4 politici-tecnici-vigili che avrebbero “chiuso un occhio” sulle presunte modifiche abusive di Villa Caprile: nell'inchiesta-bis a quella del Tribuna di Capri, il Tribunale di Napoli dovrà dimostrare se questi 4 sono stati pagati da Montezemolo & C. in cambio del favore: per il momento uno dei quattro è stato scagionato (e sarà ascoltato come testimone dal Tribunale di Capri), mentre gli altri sono stati rinviati a giudizio. Se Montezemolo uscisse macchiato da questa inchiesta, sarebbe pronto per diventare un politico a tutti gli effetti, perché se oggi non hai la fedina penale sporca non sei “un politico di tutto rispetto”.


Ma oltre a questa inchiesta su ville abusive-tangenti, c'è un'altra parte sconosciuta di Montezemolo.

Ai tempi in cui era vicinissimo ad Agnelli (tralascio sulle cose che tutti sanno), Luca Cordero pretendeva soldi da chi si voleva presentare all'Avvocato. Questo fu proprio confermato da Cesare Romiti (ex Direttore Generale ed Amministratore delegato di Fiat) che dichiarò: E chi era quello mandato alla Cinzano? Proprio Luca Cordero di Montezemolo, che dopo un po' di tempo confermò la tesi di Romiti dicendo: < E' vero ho sbagliato, per favorire il contatto con Gianni Agnelli mi sono fatto dare 80 milioni nel cofanetto di un libro vuoto di Enzo Biagi.>

Montezemolo non fu mai interrogato su questa tangente: della serie “i potenti (o gli amici dei potenti in questo caso) cascano sempre in piedi”.


Nonostante questo però, Montezemolo venne nominato Commissario straordinario per la Coppa del Mondo “Italia '90” e per organizzare al meglio l'evento il manager si avvalse dell'aiuto della sua Cinzano.

Montezemolo iniziò ad essere considerato uno dei più grandi manager del globo, ogni poco veniva chiamato in televisione e parlava di “avanzamenti puntuali dei lavori, costruzione efficiente dei nuovi stadi, viabilità caratterizzata da semafori intelligenti sullo stile di Barcellona ecc ecc ecc”.

Ovviamente Italia '90 fu un grosso buco nell'acqua: sprechi incredibili, stadi “obsoleti” già dopo 1-2 anni dalla loro costruzione/ristrutturazione, sistemi organizzativi inefficienti e un grosso buco di bilancio inspiegabile: ebbene sì, miliardi destinati al progetto “Italia '90 sparirono nel nulla...lo Stato paga, Montezemolo incassa.

Tutto questo a spesa dei contribuenti.

Montezemolo respinse qualsiasi accusa, ed attaccò i politici dicendo che erano loro la causa del “disastro Italia '90”.


Nonostante gli errori commessi durante Italia '90 però, ha continuato ad ideare progetti finanziati dai contribuenti, ed anche questi purtroppo sono stati un grosso buco nell'acqua, in quanto non sono mai partiti, oppure sono stati lasciati a metà: si tratta di stazioni ferroviarie, terminali di aereoporti, alberghi finanziati e non completati, e stadi demoliti dopo 2-3 partite. La domanda sorge spontanea...perché, nonostante questi disastri, lo Stato ha continuato a finanziare le idee “geniali” di Luca Cordero?


Quello che voglio far capire è che per 17 anni abbiamo dato le redini del Paese in mano a persone a cui non darei nemmeno il mio portafogli vuoto; stiamo attenti a non ricadere nella trappola dell'imprenditore che “ci salva dai guai”. Anche perché noi italiani abbiamo un grosso difetto: siamo convinti che sia vantaggioso mandare a Palazzo Chigi chi è riuscito a fare successo nella propria vita, sperando che riesca a fare altrettanto su scala nazionale...spero che 17 anni di Cainano ci abbiano insegnato qualcosa.

Tra l'altro con il Cavaliere poteva reggere la motivazione del “si è fatto da solo”, con Montezemolo non regge neanche questa: infatti, due anni dopo aver conseguito una laurea in giurisprudenza, venne nominato assistente di Enzo Ferrari, padre e fondatore della Ferrari; anche qui per quale ragione? Per quali meriti?

Ovviamente non voglio giustificare chi ha votato il Cainano o chi continua a votarlo, ci mancherebbe...anche perché se la gente sapesse “COME si è fatto da solo” (tangenti ai politici, tangenti alla Guardia di Finanza, amicizia con Craxi, in ginocchio da Mammì, tangenti a Miller, ecc ecc ecc), cambierebbe idea: Socrate diceva che “l'ignoranza è l'origine di tutti i mali”...come dargli torto.