lunedì 28 novembre 2011

Il ritorno di Berlusconi: un impegno contro la minaccia rossa dei comunisti


di Alessandro Bovo

Pensavamo e speravamo di essercelo tolto di torno. E invece, torna. Ritorna dal passato come essere immortale, ritorna e si prepara alle elezioni.


Stiamo parlando di Silvio Berlusconi, che torna dall’oltretomba per organizzare il nuovo partito, portarlo alle elezioni e ancora una volta, nei palazzi del potere a Roma.

Sicuro di sé, Berlusconi torna alla carica, per impegnarsi contro la minaccia rossa, ovvero i comunisti.

Nessuna novità, insomma.

Ribadisce un’alleanza inesistente con la Lega Nord, che “non è venuta meno con le mie dimissioni e la salita del Governo tecnico di Monti”. Ma la Lega lo frena subito, è Calderoli a parlare, sottolineando che “l’alleanza a livello nazionale non può essere solida perché non esiste più”.

Ma l’ex presidente è speranzoso di vincere ancora una volta, proponendo Angelino Alfano come premier, mentre a lui è riservato un ruolo dietro le quinte, come coordinatore.

Ma ne siamo sicuri? Berlusconi rinuncerebbe a un posto come premier per un semplice ruolo di coordinazione?

No no, non il Berlusconi che conosciamo noi.

Lo posso già vedere, con il suo ghigno malefico a manovrare come una marionetta il povero segretario del PDL, Alfano, per continuare le sue leggi ad personam. Dopotutto ha ancora dei processi da fare, non può fermarsi ora dopo quasi vent’anni di attività.

Lui è già pronto alle elezioni, aspetta con ansia che il governo tecnico traballi per dare il colpo di grazia, e partire con la campagna elettorale.

Ha già pronti le frasi ad effetto per fregare per la quinta volta gli italiani, del tipo “lavoreremo per la libertà dei nostri figli”, oppure “per la democrazia”, quando proprio lui limitava la nostra libertà e la nostra democrazia con il legittimo impedimento e la legge bavaglio.

Arriviamo così a un dilemma: la Lega cosa farà?

Da una parte abbiamo un Berlusconi sicuro di vincere le prossime elezioni, per un impegno contro i comunisti.

Dall’altra troviamo invece la Lega, che ripete dalle dimissioni dell’ex premier che l’alleanza con il PDL è ormai finita.

Ma sarà realmente così? Già una volta Berlusconi disse di non allearsi mai più con Bossi, ma le parole si possono rimangiare, e così li troviamo tutti e due assieme in Parlamento una seconda volta.

Ma la politica è così, non servono esperti per pianificare tutti i possibili scenari.

Di una cosa possiamo essere certi: da qui al 2013 Berlusconi non si darà per vinto, abbindolerà una parte di italiani, ma non saranno mai abbastanza per tornare al Governo. Non più.