venerdì 7 ottobre 2011

Sveglie davanti a palazzo Chigi, gli studenti contro i tagli alla scuola pubblica


Gli organizzatori: "L'ora del governo è arrivata, non vogliamo che si perda altro tempo". E promettono non solo proteste ma anche proposte e idee nuove

Questa mattina sono studenti ed insegnanti della scuola pubblica italiana a far suonare la campanella. O meglio, la sveglia. Non nelle aule, ma davanti a palazzo Chigi, per protestare contro i tagli operati dal governo.

Il trillo di decine di sveglie è suonato da questa mattina all’alba davanti a palazzo Chigi, e ha dato l’avvio ufficiale alla giornata di manifestazioni organizzate in 90 città italiane a partire dalle 9.30. “Portiamo le sveglie al Governo per dire che la loro ora ormai è arrivata, questa generazione non vuole che si perda altro tempo”, dicono alcuni dei partecipanti. Che aggiungono: “Oggi saremo in piazza non solo per opporci alla distruzione targata Gelmini ma anche con tante proposte e idee per cambiare la scuola pubblica(molte delle quali, già dallo scorso anno, si possono leggere sul sito internet www.altrariforma.it, ndr). Rimetteremo al centro i nostri numeri, quelli dell’Italia che conta davvero: diritto allo studio, edilizia scolastica, welfare studentesco, didattica alternativa sono solo alcune delle nostre rivendicazioni di cui abbiamo dibattuto e che continueremo ad approfondire nelle nostre scuole e nei luoghi di partecipazione”.

Poi un riferimento alle proteste, simili, in corso oltreoceano: “Scendiamo in piazza dando piena solidarietà agli studenti cileni che portano avanti le nostre stesse rivendicazioni, che evidentemente fanno paura a molti, per dire che non bisogna mollare e che gli siamo vicini; per ribadire con forza che le proteste vanno ascoltate non represse e che l’uso della violenza, ancor più nei confronti degli studenti, è inaccettabile”.

Oltre che davanti alla sede del Consiglio dei Ministri, sono previsti cortei e rimostranze in 90 città italiane. Nella capitale, il corteo parte dalla piramide per terminare davanti al ministero dell’Istruzione. Tra gli striscioni ce n’è uno con la scritta “Gelmini, sono fuori dal tunnel”.