sabato 19 novembre 2011

Governo Monti: ieri fiducia anche alla Camera con 556 sì e 61 no (Lega, Mussolini e Scilipoti)


di Paola Totaro

Incassa la fiducia anche alla Camera dopo quella del Senato, il Governo Monti, ed ora finalmente è nella pienezza delle sue funzioni.
Maggioranza ‘bulgara’ quella di ieri con 556 sì e 61 no. I no sono stati quelli della Lega, che ha scelto di stare all’opposione, di Alessandra Mussolini e Domenico Scilipoti, il quale ieri ha deliziato il consesso presentandosi con il lutto al braccio per la “morte della Democrazia”.
Lunedì il primo consiglio dei ministri a mezzogiorno. Elsa Fornero, ministro del Welfare, ha annunciato ai giornalisti: “Lunedì in Consiglio dei Ministri inizieremo a parlare dei primi provvedimenti e non solo dei criteri per prendere le decisioni”. “In settimana”, ha poi aggiunto che verrà convocato il Consiglio dei Ministri per la nomina del viceministri e sottosegretari.
Successivamente Monti, in una conferenza stampa si è occupato di tasse. Infatti ha anticipato il varo di un pacchetto di misure economiche che interesseranno soprattutto “chi ha dato meno.

INCONTRO A TRE. Giovedì prossimo si svolgerà un incontro a Bruxelles tra Monti, Merkel e Sarkozy come aveva annunciato lo stesso Premier: “La prossima settimana sarò a Bruxelles e avrò un incontro, su loro proposta, con Merkel e Sarkozy: un incontro a tre”.
Atteggiamento decisamente nuovo nei confronti dell’Italia, con l’arrivo del Professor Monti a capo del Governo, visto che l’obiettivo è “avere permanentemente d'ora in poi il contributo dell'Italia nella soluzione dei problemi dell'euro”.
Quando Monti, durante il suo discorso alla Camera, ha citato Merkel e Sakozy si sono levati alcuni fischi.

DURATA DEL GOVERNO. Durante il suo discorso alla Camera, Monti ha sottolineato che il suo sarà un “governo di impegno nazionale” respingendo nel contempo l’accusa di essere a capo di “poteri forti”. Anzi ha tenuto a precisare che “Sono espressioni di pura fantasia, che ritengo offensive”. E ha poi aggiunto con ironia: “Poteri forti? Magari l’Italia ne avesse un po’ di più.”
Il Professore ha poi chiarito che “Da parte nostra c’è una profonda dipendenza del governo dal Parlamento, ma non userei il termine di “staccare la spina”: non ci consideriamo un apparecchio elettrico, e saremmo incerti se essere un rasoio o un polmone artificiale”. “Dureremo quanto vorrete” ha dichiarato il Premier, che però poi ha aggiunto: “La mia intenzione è proiettare la mia squadra di governo sulla prospettiva da qui alle elezioni”.

FEDERALISMO. Il Capo dell’esecutivo, riguardo il federalismo ha dichiarato che non vi è alcuna «contraddizione tra il rispetto per quanto è stato già deciso in materia di federalismo e una specifica attenzione nella coesione territoriale, il valore che interessa tutti poi dipende da modalità con cui viene realizzato».