di Martina Strazzeri
Questa notizia lascia a dir poco interdetti. Oggi, nove presunti membri della cosca Scalisi, connessa al clan Laudani, sono cittadini liberi a causa della decorrenza dei termini.
E di certo i loro precedenti penali non servono a rassenarci. Infatti, dopo essere stati condannati in primo grado per svariati reati, come quello di mafia ed estorsioni, sono usciti dal carcere poichè il deposito della sentenza non è mai avvenuto da parte del gup Edoardo Gari.
Di fronte a questa notizia, non si sono fatte attendere le proteste da parte delle associazioni antiracket, le quali hanno sollecitato interrogazioni parlamentare al fine di avere delucidazioni dal ministro.
Il giudici Gari, presidente aggiunto dei gip, ha usato come scusa la grande quantità di lavoro che l'ufficio deve svolgere, visti i tagli compiuti.
Questa notizia lascia a dir poco interdetti. Oggi, nove presunti membri della cosca Scalisi, connessa al clan Laudani, sono cittadini liberi a causa della decorrenza dei termini.
E di certo i loro precedenti penali non servono a rassenarci. Infatti, dopo essere stati condannati in primo grado per svariati reati, come quello di mafia ed estorsioni, sono usciti dal carcere poichè il deposito della sentenza non è mai avvenuto da parte del gup Edoardo Gari.
Di fronte a questa notizia, non si sono fatte attendere le proteste da parte delle associazioni antiracket, le quali hanno sollecitato interrogazioni parlamentare al fine di avere delucidazioni dal ministro.
Il giudici Gari, presidente aggiunto dei gip, ha usato come scusa la grande quantità di lavoro che l'ufficio deve svolgere, visti i tagli compiuti.