mercoledì 5 ottobre 2011

Emendamenti Pdl: carcere per giornalisti che pubblicano intercettazioni «irrilevanti».


di Martina Strazzeri

La commissione Giustizia alla Camera ha espresso parere favorevole a due emendamenti del Pdl, i quali prevedono il carcere per i giornalisti che pubblicano intercettazioni «irrilevanti» e pongono il divieto di pubblicazione delle intercettazioni fino alla udienza filtro. E per manifestare il proprio dissenso, Giulia Bongiorno (Fli), precedente relatrice del testo, ha deciso di abbandonare l'incarico.

L'ipotesi carceraria è inclusa in un emendamento il cui firmatario è Manlio Contento (Pdl). E' stabilita la reclusione da 6 mesi a 3 anni per tutti quei giornalisti che pubblicano le intercettazioni irrilevanti. Il deputato ha affermato: «La modifica si è resa necessaria perché nel testo licenziato un anno fa avevamo previsto la sanzione penale solo per la pubblicazione degli ascolti espunti o per quelli che andavano distrutti.
Ma cosa si intende per intercettazioni irrilevanti? Le intercettazioni irrilevanti saranno sia quelle che, a seguito dell'udienza-stralcio, vengono chiuse nell'archivio di segretezza, sia quelle che il pm non fa trascrivere quando manda al giudice una richiesta di misura cautelare. L'emendamento del Pdl non consentirà nemmeno di riportare per riassunt o nel contenuto le telefonate registrate.

La Bongiorno ha detto al riguardo: «Non mi riconosco in questo testo e trovo inaccettabile che sia bastato uno schioccar di dita del premier per mandare in fumo due anni e mezzo di lavoro per cercare un accordo. Con questa modifica, tutte le intercettazioni che nel corso del tempo verranno conosciute anche dalla difesa, non solo non potranno essere pubblicate nel testo, e questo va bene, ma non se ne potrà nemmeno dare notizia».
Purtroppo, «uno schioccar di dita del premier» è bastato.