di Martina Strazzeri
Il Tribunale di Roma ha provveduto ad annullare gli effetti dei decreti che istituivano le sedi periferiche dei ministeri a Monza.
Mario Borghezio, europarlamentare della Lega, ha commentato così: «Questa decisione conferma quello che già sapevamo, L'Italia è un paese fondato su una vecchia burocrazia statalista e centralista, sindacalizzata al 100% e incapace di concepire qualunque apertura verso le riforme federaliste. Il motivo c'è: perché federalismo significa efficienza, cioè l'esatto contrario della burocrazia di Roma ladrona».
Il deputato della Lega Nord e presidente federale del Movimento giovani padani, Paolo Grimoldi ha affermato: «Sarebbe il caso di valutare la chiusura del Tribunale di Roma, più che dei ministeri di Monza».
Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha affermato: «La giurisprudenza del lavoro è stata a lungo un'altra anomalia di questo Paese, oggi fortunatamente ridimensionatasi, ma ancora emergono capacità creative che certo non aiutano l'evoluzione del nostro mercato del lavoro. Per capacità creative si intende un'interpretazione molto opinabile».
Gianni Alemanno, sindaco di Roma, ha detto: «La decisione del Tribunale di Roma non può non essere salutata con grande soddisfazione da tutti coloro che hanno a cuore Roma Capitale e la nostra unità nazionale. Non era necessaria una sentenza del Tribunale per capire come l'apertura di sedi a Monza fosse incongrua e illegittima. Anche questo risultato dimostra che è sbagliato e perdente tentare di mettere in discussione il ruolo di Roma Capitale che in ogni caso noi difenderemo fino in fondo».
Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, ha affermato: «Dopo il falso federalismo fatto a colpi di tagli agli enti locali, anche l'ennesimo regalo concesso alla Lega, cioè l'assurda apertura a Monza di sedi distaccate dei ministeri, si è rivelato per quello che era: una patacca. Una patacca anche per gli italiani, che hanno dovuto sopportarne il costo. Ed è assurdo che Calderoli si ostini in un'inutile propaganda che serve solo per sedare le beghe interne».
Felice Belisario, presidente dei senatori dell'Italia dei Valori: «Non commentiamo le sentenze dei giudici ma non possiamo non esprimere la nostra soddisfazione per la cancellazione di una decisione propagandistica, demagogica e demenziale».
Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc ha affermato: «Bastava un po' di buon senso per capire che la messinscena dei ministeri 'fantasma' a Monza non poteva stare in piedi. I cittadini del Nord hanno bisogno di risposte serie ai loro problemi, ed è ridicolo pensare che possano essere presi in giro con quattro stanze vuote e un ritratto di Alberto da Giussano».
Italo Bocchino, vicepresidente di Fli ha affermato: «Si tratta di un'ennesima brutta figura che la Lega nord ha fatto fare al governo. Berlusconi nel chiudere i ridicoli uffici brianzoli farebbe bene a cogliere l'occasione per chiudere anche la sua esperienza di governo, divenuta ormai imbarazzante a livello nazionale e internazionale».
Il Tribunale di Roma ha provveduto ad annullare gli effetti dei decreti che istituivano le sedi periferiche dei ministeri a Monza.
Mario Borghezio, europarlamentare della Lega, ha commentato così: «Questa decisione conferma quello che già sapevamo, L'Italia è un paese fondato su una vecchia burocrazia statalista e centralista, sindacalizzata al 100% e incapace di concepire qualunque apertura verso le riforme federaliste. Il motivo c'è: perché federalismo significa efficienza, cioè l'esatto contrario della burocrazia di Roma ladrona».
Il deputato della Lega Nord e presidente federale del Movimento giovani padani, Paolo Grimoldi ha affermato: «Sarebbe il caso di valutare la chiusura del Tribunale di Roma, più che dei ministeri di Monza».
Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha affermato: «La giurisprudenza del lavoro è stata a lungo un'altra anomalia di questo Paese, oggi fortunatamente ridimensionatasi, ma ancora emergono capacità creative che certo non aiutano l'evoluzione del nostro mercato del lavoro. Per capacità creative si intende un'interpretazione molto opinabile».
Gianni Alemanno, sindaco di Roma, ha detto: «La decisione del Tribunale di Roma non può non essere salutata con grande soddisfazione da tutti coloro che hanno a cuore Roma Capitale e la nostra unità nazionale. Non era necessaria una sentenza del Tribunale per capire come l'apertura di sedi a Monza fosse incongrua e illegittima. Anche questo risultato dimostra che è sbagliato e perdente tentare di mettere in discussione il ruolo di Roma Capitale che in ogni caso noi difenderemo fino in fondo».
Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, ha affermato: «Dopo il falso federalismo fatto a colpi di tagli agli enti locali, anche l'ennesimo regalo concesso alla Lega, cioè l'assurda apertura a Monza di sedi distaccate dei ministeri, si è rivelato per quello che era: una patacca. Una patacca anche per gli italiani, che hanno dovuto sopportarne il costo. Ed è assurdo che Calderoli si ostini in un'inutile propaganda che serve solo per sedare le beghe interne».
Felice Belisario, presidente dei senatori dell'Italia dei Valori: «Non commentiamo le sentenze dei giudici ma non possiamo non esprimere la nostra soddisfazione per la cancellazione di una decisione propagandistica, demagogica e demenziale».
Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc ha affermato: «Bastava un po' di buon senso per capire che la messinscena dei ministeri 'fantasma' a Monza non poteva stare in piedi. I cittadini del Nord hanno bisogno di risposte serie ai loro problemi, ed è ridicolo pensare che possano essere presi in giro con quattro stanze vuote e un ritratto di Alberto da Giussano».
Italo Bocchino, vicepresidente di Fli ha affermato: «Si tratta di un'ennesima brutta figura che la Lega nord ha fatto fare al governo. Berlusconi nel chiudere i ridicoli uffici brianzoli farebbe bene a cogliere l'occasione per chiudere anche la sua esperienza di governo, divenuta ormai imbarazzante a livello nazionale e internazionale».