domenica 25 settembre 2011

Bertolaso, Balducci e Anemone rinviati a giudizio


di Paola Totaro

Bertolaso, Balducci e Anemone rinviati a giudizio per gli appalti “Grandi Eventi” . Il giudice “ Sufficienti elementi di reità a carico degli imputati”.

CORRUZIONE. Scambio di favori e corruzioni tra imprenditori e pubblici ufficiali per l’assegnazione degli appalti per i Grandi Eventi. Queste le accuse alle quali dovranno rispondere 18 persone.
Il Tribunale di Perugia, infatti, con atto del giudice dell’udienza preliminare Claudia Matteini, ha rinviato a giudizio ben 18 del 19 imputati dell’inchiesta relativa ad appalti e corruzione per il G8. Anche Guido Bertolaso tra i prossimi processati , oltre al Presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici Angelo Balducci e l’imprenditore Diego Anemone.
E’ stato invece prosciolto Francesco Alberto Covello.
Nessuno degli indagati era presente in aula durante la lettura del dispositivo del giudice.

BERTOLASO. Replica amareggiato l’ex Commissario alla Protezione Civile, alla decisione del Tribunale di Perugia: “ Prendo atto della decisone del gup. I miei legali mi dicono che la prima udienza del processo sarà a fine aprile del 2012, cioè fra sette mesi. Il che significa che dovrò attendere anni per avere quella giustizia che oggi mi è stata negata alla luce di tutte le prove documentali che ho fornito anche nei giorni scorsi a Perugia”. E aggiunge “Noto al contrario che il processo in corso a L'Aquila per la commissione grandi rischi si sta svolgendo con sorprendente velocità, tanto che sono state fissate udienze con cadenza settimanale. Sembra quasi che la velocità dei due processi sia legata alla diversa capacità e soprattutto volontà di dimostrare accuse che comunque sono assolutamente tutte da provare. E che nel mio caso non hanno assolutamente ragion d'essere”.

IL GUP. Nell’atto emesso dal Giudice, si comprende invece, la motivazione dei rinvii a giudizio. Infatti la Matteini ha precisato che “lo scopo dell’udienza preliminare è quello di evitare dibattimenti inutili e non quello di accertare la colpevolezza o l’innocenza dell’ imputato”. “Nel caso di specie – si legge nel dispositivo – sulla base dell’attività d’indagine compiuta dal pm, emergono sicuramente sufficienti elementi di reità a carico dei predetti imputati in ordine ai reati di cui in rubrica”.