domenica 1 aprile 2012

Se Radio Maria diventa un’arma di vessazione…


di Davide Ferrante per Il Qualunquista

Le ultime frontiere del fanatismo religioso collimano a volte con notizie che fanno sbellicare dal ridere. La parola stalking nella maggior parte dei casi associata a mariti traditi, ragazzi (o ragazze) ossessionate dall’aver perso definitivamente il proprio partner, maniaci erotomani, è stata accostata a Radio Maria, l’house organ del Vaticano talmente pervasivo che molti hanno giurato di recepirne il segnale anche sotto gallerie o trafori.

Già, perché nella provincia di Sassari due donne sono state condannate a 8 mesi di reclusione per aver tormentato il resto della famiglia con “armi non convenzionali” come l’ascolto prolungato a tutto volume dei sermoni, le litanie e le prediche della celeberrima radio vaticana. In pratica fratelli, suoceri e parenti di queste due donne ormai esausti dal doversi svegliare ogni mattina accolti dall’immarcescibile “Ave Maria piena di grazia…”, infastiditi dal sentire continuamente bambini chiedere al sacerdote di turno: “Il mio prete mi ha detto che non è possibile fare atti impuri, ma cosa significa atti impuri? Che non mi devo sporcare mentre mangio?”, hanno deciso di sporgere denuncia verso le due donne che continuavano a perpetrare le loro vessazioni nei confronti di chi condivideva le mura domestiche vincendone la causa.

E meno male che in Italia per 8 mesi di reclusione non si va in carcere, altrimenti gli avvocati di queste due signore avrebbero chiesto l’isolamento carcerario. Magari in Vaticano…