mercoledì 1 febbraio 2012

Sanremo: il problema non è il compenso di Celentano, ma il canone Rai


di Armando Riccio per Il Qualunquista
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Mancano pochi giorni ormai e tornerà sugli schermi della tv pubblica italiana, come è consuetudine da “secoli”, il Festival della Canzone Italiana di Sanremo.

La speranza che possa esserci un talento vero che emerga durante la manifestazione e che duri nel tempo, consacrandosi tra i grandi della musica italiana, non è morta ancora sebbene sia sensazioni di molti che ciò non accada da un bel pò di tempo: basti pensare che l’anno scorso si è aggiudicato la vittoria finale un ottimo cantautore come Vecchioni che però sicuramente non è un giovincello.

Ci sarà spazio ancora per cantanti come un Lucio Battisti, un De Gregori con ” Alice non lo sa” o un Vasco Rossi con la sua “vita spericolata”? Intanto come accade di frequente negli ultimi anni, nei giorni che precedono il Festival si verifica un’ennesima polemica.

Essa stavolta riguarda Adriano Celentano che ormai quasi sicuramente, non si sa ancora però con quali modalità, parteciperà all’evento sanremese. Si parlava di 300000 euro a serata e ora sembra che, dovendovi far parte per in paio di puntate, il “Molleggiato” dovrebbe percepire più di 700000 euro nel complesso.

Il direttore artistico della manifestazione Gianmarco Mazzi ci ha tenuto subito a precisare che Celentano darà il proprio compenso in beneficenza, in particolare ad uno o più ospedali di Emercency, la famosa associazione di Gino Strada e ad alcune famiglie italiane bisognose.

Al di là di come verranno poi usati i soldi di Celentano è incredibile che proprio un’ azienda che sta in crisi, che addirittura è stata costretta ieri a far un intero programma a Porta a porta con tutti i suoi personaggi più rappresentativi per ricordare agli Italiani di pagare il Canone annuale, come la Rai non esiti a sborsare certe cifre spropositate per un suo ospite.

Quest’ultima è la stessa società che fino all’ultimo era indecisa se far venire Benigni perchè il suo compenso era elevato: e quello del “Molleggiato” com è allora? Le scelte aziendali della televisione pubblica sono discutibili insomma: in molti pensano che una cifra del genere rappresenti rappresenti uno schiaffo alla miseria ma se i dirigenti hanno questi soldi e li vogliono dare ad una singola persona sono liberi di farlo, lo facciano pure.

L’importante è che però non continuino a tormentare i cittadini sul “dovere” di pagare il canone e non si lamentino se alla fine i conti non saranno proprio in ordine!