martedì 24 gennaio 2012

Tassista in servizio viene malmenato con calci e pugni dai colleghi

di Paola Totaro

Clima ancora acceso tra i tassisti. Il decreto è stato approvato ma è stata rinviata all’Authority dei trasporti ogni decisione definitiva sulla liberalizzazione delle licenze.
A Roma, al Circo Massimo dove si sono radunati i lavoratori del settore, le acque sembrano un po’ più tranquille, mentre in altre città la reazione è stata anche violenta.
A Napoli i conducenti dei taxi hanno assediato il Teatro San Carlo e rovesciato i cassonetti dei rifiuti. A Genova un operatore di Telenord è stato malmenato. A Milano un tassista in servizio è stato aggredito dai suoi stessi colleghi.


Da Roma ribadiscono la propria determinazione: «Faremo vedere che vuol dire 8 mila auto in giro contemporaneamente», dicono i tassisti. «Approvare norme del genere significa favorire la deregolamentazione selvaggia che porterà solo sfruttamento, caporalato, evasione fiscale e contributiva, e perdita dei diritti dei lavoratori», attacca il segretario nazionale della Unica-Cgil Taxi, Nicola Di Giacobbe, anche lui al Circo Massimo.
La lotta si è fatta dura, con petardi, risse intestine e attacchi ai “crumiri”, oltre agli inevitabili disagi per i cittadini.

A Milano il fatto più grave. Un tassista, Stefano, 37 anni, in servizio, è stato inseguito, bloccato aggredito e derubato da colleghi. Due pugni in faccia e qualche calcio sulla carrozzeria dell’auto. Uno degli aggressori, 52 anni è stato arrestato, si cercano gli altri.
Un vero e proprio agguato. Dopo aver lasciato un cliente all’ingresso della Fieramilanocity un altro tassista alla guida di una Mercedes gli ha tagliato la strada. I due autisti sono scesi, e l’aggressore ha ricordato a Stefano lo stato d’agitazione ed ha cominciato a prenderlo a pugni. Poi sono arrivati altri quattro uomini (non si sa ancora se anche loro colleghi) i quali hanno rotto lo specchietto retrovisore del taxi dell’aggredito e prelevato dall’autovettura 50 euro. Poco dopo una volante ha rintracciato il taxi Mercedes, alla stazione Centrale e ha arrestato il conducente, Maurizio N, di 52 anni. «Lo conosco è un mio associato, un po’ una testa calda, ora più esasperato da questa situazione ed è pieno di debiti - dice il responsabile dalla categoria tassisti per l'Unione Artigiani, Salvatore Luca - Comunque non si possono assolutamente accettare questi episodi, non c'è alcuna giustificazione, è un comportamento totalmente da condannare». Pieno di debiti è anche il conducente picchiato, sposato due figli. Sta ancora pagando la licenza.


Stefano si sfoga: «Non me lo sarei mai aspettato da dei colleghi, il clima sta diventando davvero troppo teso». E’ con il cognato Angelo Schiavone, tassista pure lui e rappresentante dell'Unione Tassisti d'Italia. «Come si fa ad trattarlo come un crumiro? - si chiede Schiavone - Siamo stati a Roma, per la trattativa con il governo, siamo tornati insieme ieri mattina, se oggi ha deciso di fare una corsa è perchè, come tutti, ha bisogno di soldi>.