domenica 15 gennaio 2012

"In piazza l'11 febbraio per i giovani e contro la precarietà"


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L'11 febbraio la Fiom sarà in piazza a Roma. Quali sono i vostri obiettivi, oltre alla riconquista del contratto nazionale?

La manifestazione dell'11 febbraio per noi deve parlare a tutto il paese, ai giovani, perché il vero problema di questo paese è la precarietà, e c'è bisogno di superarlo attraverso un piano straordinario di investimenti, pubblici e privati, che investano su nuovi prodotti, che investano sulla ricerca, sulla formazione, che investano sulla scuola. E allo stesso tempo c'è bisogno anche di una riforma vera degli ammortizzatori sociali: vuol dire estendere la cassa integrazione a tutti, ma secondo noi vuol dire anche sperimentare forme nuove di intervento sul sistema sociale, a partire dal reddito di cittadinanza, per chi è precario e per chi deve studiare. E allo stesso tempo vanno riformate e ridotte drasticamente le forme di lavoro, riconducendo cioè il lavoro a un diritto e non invece a un ricatto.

La Fiom chiede un intervento del governo, ma sia sul caso Fiat sia sulla riforma del mercato del lavoro Monti sembra pensarla in maniera diametralmente opposta rispetto a voi. Qual è il vostro giudizio di questi primi due mesi di governo?

Il nostro giudizio è negativo. Abbiamo criticato la manovra, e soprattutto l'intervento sulle pensioni, che va a estendere il tempo di lavoro in particolare dei giovani. E ora critichiamo l'idea che, per dare diritti a chi non ne ha, bisogna toglierli a chi ne ha.

Eppure il governo Monti presenta le sue scelte come ineluttabili, imposte dalla crisi. Come si può lavorare per il cambiamento, senza essere schiacciati dallo spread?

Bisogna praticare la democrazia, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle università, nelle piazze. E poi speriamo che prima o poi si possa anche votare, e che i cittadini abbiano la possibilità di scegliere un parlamento più dignitoso di quello che oggi ha votato su Cosentino, di scegliere uno schieramento diverso.

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