domenica 8 gennaio 2012

Beppe Alfano (4 novembre 1945 – 8 gennaio 1993) ucciso per mano della mafia.


Beppe Alfano (4 novembre 1945 – 8 gennaio 1993) è stato un giornalista italiano, ucciso per mano della mafia.

Frequentò la facoltà di economia e commercio all'Università di Messina dove conobbe Mimma Barbaro, sua futura moglie. Dopo la morte del padre lascia gli studi e si trasferisce a Cavedine, vicino a Trento, trovando lavoro come insegnante di educazione tecnica alle scuole medie e ritornando in Sicilia nel 1976. Appassionato di giornalismo e militante di destra (in gioventù fu militante di Ordine Nuovo e poi del MSI-DN), Alfano comincia a collaborare con alcune radio provinciali, con l'emittente locale Radio Tele Mediterranea ed è corrispondente de La Sicilia di Catania.

Le inchieste sulla mafia e il malaffare in Sicilia

La sua attività giornalistica è rivolta soprattutto verso uomini d'affari, mafiosi latitanti, politici e amministratori locali e massoneria.

La sua operosità e il suo lavoro diedero fastidio a più di una persona. La notte dell'8 gennaio 1993 fu colpito da tre proiettili mentre era alla guida della sua auto in via Marconi a Barcellona Pozzo di Gotto. Alla morte seguì un lungo processo, tuttora non concluso, che condannò un boss locale all'ergastolo per aver organizzato l'omicidio, lasciando ancora ignoti i veri mandanti.

La figlia Sonia Alfano è molto impegnata nel preservare la memoria del padre e i diritti delle vittime della mafia, oltre che nel condurre un'intensa attività informativa relativamente alla criminalità organizzata e attualmente è Eurodeputata dell'Italia dei Valori, eletta al Parlamento Europeo. I suoi familiari, nel suo nome, fanno parte dell'Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia.


[Wikipedia]