martedì 6 dicembre 2011

Minzolini rinviato a giudizio per peculato


di Alessandro Bovo

Ci eravamo lasciati in attesa delle decisioni del giudice alle indagini preliminari riguardo il caso Minzolini, accusato di aver utilizzato la carta di credito della Rai per usi personali, tra cui vacanze e pranzi nei più grandi ristoranti romani.


Ebbene, proprio oggi il giudice ha deciso di rinviare a giudizio per peculato il direttore del TG1, il quale è atteso in tribunale il giorno 8 marzo 2012.

Augusto Minzolini è accusato di aver sforato il budget consentito di 65.000 euro, somma già restituita attraverso trattenute dello stipendio e altre forme di pagamento.

Non è stata invece discussa l’indagine per truffa aggravata, in quanto pare che Minzolini abbia anche pagato pranzi e cene con la carta di credito e richiesto poi il rimborso spese all’azienda.

In seguito alla decisione del giudice, Minzolini ha dichiarato che cercano di farlo fuori da dicembre dello scorso anno, in contemporanea al voto si sfiducia del governo Berlusconi.

“Vogliono farmi fuori, e Masi è un pusillanime” sono state le sue parole, e ha dichiaratore inoltre “è una società di trogloditi quella in cui viviamo”, in cui non so cos’abbia a che fare questa vicenda di peculato con gli abitanti delle caverne.

La Rai ha dichiarato di non volersi costituire parte civile al processore contro il direttore, in quanto la somma è stata restituita, anche le il reato commesso rimane.

Ma Minzolini non si da per vinto, insiste che l’accusa è venuta allo scoperto proprio nei giorni in cui Berlusconi si è dimesso, e sostiene la sua innocenza riducendo il problema al fatto di non aver reso noti i nomi delle persone che pranzarono con lui nell’arco di dei due anni per i quali ha utilizzato la carta di credito.

Purtroppo non è solo questo il problema, non sono solo i nomi di misteriosi (o misteriose azzardo) personaggi, forse dimentica di aver pagato per dodici volte per due persone le camere d’albergo di mezzo mondo?

Inoltre Minzolini al suo arrivo trattò la fine della collaborazione con il quotidiano Panorama, che come benefit compensativo la Rai consegnò al direttore la tanto discussa carta di credito.

Masi, dopo due anni di silenzio, autorizzò nuovamente la collaborazione con il quotidiano della famiglia Berlusconi, e le spese addebitate all’azienda continuarono, venendo anche riportate al bilancio.

Carlo Verna, ha detto che si batterà (tramite USIGRAI) per risollevare il TG1, per far dimenticare nel minor tempo possibile la pagina più nera del telegiornale che ha fatto la storia del Paese.

Mentre il CDR denuncia il fallimento del progetto Minzolini e chiede una svolta, e subito.

Insomma, tutti contro Augusto Minzolini, il direttorissimo a cui viene chiesto di fare un passo indietro, per il bene della Rai e del TG1. A chi era stata fatta una domanda molto simile?