martedì 22 novembre 2011

Vocabolario Berlusconi 1994-2011


di Luigi Repola

In questi 17 anni in cui in politica c’è stato Silvio Berlusconi abbiamo potuto ammirare un fenomeno sociale incredibile che ancora non ha una vera risposta. Un uomo senza dei veri progetti, senza un vero ideale politico sul quale basarsi, un uomo con la sola forza dei proclami a soggiogare milioni di italiani. Tra qualche anno quando vedremo i video che ricordano questi anni e quando gli studenti studieranno questo degradante periodo della storia italiana ci chiederemo come è potuto succedere, come sia stato possibile che milioni di italiani siano stato lobotomizzati dal 1994 fino ad oggi (si spera). Berlusconi ha portato un modo nuovo di parlare in politica che ha caratterizzato gli ultimi anni, un modo di parlare sboccato, estremista e che non si addice a delle cariche istituzionali.

Si è mai visto Berlinguer chiamare “Coglioni” gli elettori della DC oppure De Gasperi chiamare “antropologicamente diversi” i magistrati? Questo modo di esprimersi ad ogni comizio è nato con Berlusconi e si spera che morirà con la sua fine politica.

Ma proviamo ad analizzare come quest’uomo ha cambiato il significato delle parole in questi anni:

Salvarsi dai processi = “Scendere in Campo”

Leggi ad Personam = ”Giuste riforme per il bene del paese”

Onesto = “Comunista!”

Informato = “Comunista!”

Intelligente = “Comunista!”

Giornalista = “Comunista!”

Leccaculo = “Giornalista” (Vedi anche Fede ndr)

Sallusti = “Giornalista”

Ho detto una immonda cazzata = “Sono stato frainteso…”

Per salvarmi ho ridetto un immonda cazzata = “Sono stato mal interpretato…”

Bossi (1995) = “Un disastro, mai più allo stesso tavolo”

Bossi (2001) = “Un alleato sincero”

Satira = “Uso criminoso della televisione pubblica”

Puttana Minorenne = “Giovane ragazza che ho aiutato”

Marocco = “ Egitto”

Ladra = “Nipote di Mubarak”

Puttane = “Escort”

Puttaniere = “Utilizzatore finale”

Magistrati = “Coglioni,Comunisti,Invidiosi,

Decerebrati, Cornuti, golpisti…”

La legge è uguale per tutti = “La legge è uguale per tutti

ma per me è più uguale”

Europarlamentare tedesco = “Perfetto per il ruolo di Kapò!”

Dopo anni di questo modo di esprimersi in politica ora si sta cercando di ricreare un confronto civile anche se ovviamente rimangono ancora degli strascichi di questo “morbo” che ci ha colpito per quasi un ventennio (coincidenza).