lunedì 14 novembre 2011

Studenti in piazza contro i tagli all’istruzione


di Gianmarco Carrieri

La Gran Bretagna ancora sotto i riflettori, migliaia di studenti londinesi protestano in piazza contro l’aumento delle rette universitarie; “fino a tre volte tanto” questi in nuovi tagli del govenro inglese operativi dal prossimo anno in Inghilterra e Galles.

La guerriglia di questa mattina ha portata al fermo di numerose persone “Stanno violando la legge sull’ordine pubblico e sono stati arrestati per questo”, spiega un agente la polizia londinese dopo aver utilizzato una tattica di contenimento è riuscita a creare un cordone di forze dell’ordine, ma gli studenti hanno reagito lanciando petardi e oggetti pesanti verso gli agenti, il bilancio è 16 feriti gravi da parte dei manifestati e 3 per le forze dell’ordine.

Ai piedi della statua dell’ammiraglio Nelson, i dimostranti si richiamano a Occupy, il movimento che a Londra come a New york lotta in nome dei popoli contro capitalismo e finanza, il loro motto è “no if, no but, no education cut” (“no ai tagli all’istruzione senza se e senza ma”) esibendo i loro striscioni contro il vice Nick, responsabile del doppio gioco che ha portato dall’opposizione l’aumento delle tasse.

Alla Camera dei Comuni il voto è arrivato poco prima delle 19. Una maggioranza di soli 21 voti (rispetto agli oltre 40 sulla carta) segna il primo giorno di difficoltà per la coalizione liberal-conservatrice al governo dallo scorso maggio. Ed una vera vittoria di Pirro per Nick Clegg, che ha visto astenersi persino il vicesegretario del suo partito, Simon Huges. Oltre ai ribelli che perfino nel partito conservatore hanno votato contro, il caso più clamoroso è forse però quello di Jenny Willott, Lib Dem membro dell’esecutivo. Annunciando il suo voto contrario, aveva rassegnato le dimissioni già nel pomeriggio per evidenti ragioni di coerenza politica, seguito poi da altri due colleghi di partito e di governo.