venerdì 25 novembre 2011

Nuove limitazioni alla libertà di stampa


di Roberto Carroll

La legge bavaglio sull’informazione si sta concretizzando. Il divieto che verrà posto ai giornalisti della camera di zoommare i parlamentari dediti a svaghi, a scambi di pizzini stile discoli scolastici che si passano il compito cercando di fregare la maestra, oppure dediti al “pianismo” con una velocità di esecuzione degna di J.S. Bach, ed ancora quando colti da vistosi sbadigli o vere e proprie pennichelle ebbene tutto ciò verrà ridotto al silenzio in quanto lesivo della privacy. Tale ossimoro, la privacy nel corso di una seduta pubblica, poteva essere concepito solo in questo nostro Paese così creativo ed allo steso tempo spregiativo delle più elementari regole di trasparenza.


Sebbene tale divieto manchi ancora della normativa nella realtà è già operativo stante, come ci informa la stampa libera odierna, che i fotografi “vengono allontanati dai commessi ad ogni fine seduta”.

Sembra ormai del tutto inutile invocare il dettato costituzionale che “garantisce” la libertà di stampa e d’informazione. La nostra Costituzione sta divenendo sempre un ricordo del passato, mortificata a carattere interno sia dall’arroganza della nostra classe politica sia, a livello esterno, da un diritto europeo per altro ben poco esistente. Così se dispiace non poco aver perso la propria sovranità nazionale in favore della Merkel, di Sarkozy e della Banca Centrale Europea spiace ancora di più non conoscere a quale sito Hot si stesse collegando il deputato Simeone Di Cagno Abbrescia così che anche noi potessimo godere della scelta offerta da un tale irreprensibile catalogo.